la rabbia dei residenti – .

la rabbia dei residenti – .
la rabbia dei residenti – .

Eleganti palazzine affacciate sul verde nel centro storico di Carpi, abitato da residenti che convivono pacificamente da anni in questa parte della città compresa tra via De Amicis, via Medaglie d’Oro, via Spinelli e via Lugli. La tranquillità del quartiere è disturbata dal cattivo traffico nelle due aree verdi che circondano le case: quella affacciata su via De Amicis e la fascia verde lungo via Lugli. Non ci sono famiglie con bambini ma solo persone poco raccomandabili anche se siamo nel centro storico di Carpi.

“E finché restavano nei parchi potevamo anche sopravvivere, ma oggi entrano nei nostri cortili e nelle nostre case. Questa situazione non può essere tollerata”. È un coro di protesta quello che si alza dai cittadini che, oltre a testimoniare quanto sta accadendo, chiedono al Sindaco di intervenire perché è in gioco la loro incolumità.

Inizialmente si trattava di atti vandalici. «Hanno tolto la targa condominiale, hanno fatto a pezzi il portabiciclette sollevando il pavimento in autobloccante a cui era ancorato, poi hanno forzato le griglie di areazione condominiali dei garage e si sono calati nei nostri scantinati per lavarsi, dormire lì, fumare lì . Siamo stati costretti a far serrare le grate da un fabbro”. Nel periodo in cui è stata sfondata la porta, i proprietari del condominio hanno trovato un uomo che dormiva nella tromba delle scale e hanno dovuto incaricare delle guardie giurate di effettuare controlli notturni. “Una volta ho dimenticato di chiudere la macchina e quando l’ho ripresa la mattina mi sono accorto che qualcuno ci aveva dormito dentro” aggiunge un altro residente. La fontana del parco è stata rimossa perché la usavano per lavarsi, urinare ovunque e defecare accovacciati dietro le siepi. Qualche sera fa si rincorrevano in via Lugli armati di bastoni e al mattino c’era chi si ritrovava con l’auto sporca di sangue e gli specchietti rotti.

Da qualche tempo le cattive abitudini si sono aggravate anche e gli abitanti dei piani alti lo vedono: il cellulare serve per pagare, il padrone manda i ragazzi a recuperare la droga sotto i sassi o nelle siepi dell’area verde di via De Amicis, la trattativa nel parco avviene velocemente nel giro di pochi minuti. A tirare le fila sono gli uomini, italiani, tra i trenta ei cinquant’anni, i ragazzi tra i 15 ei vent’anni sono stranieri. Tutto avviene in pieno giorno. Non hanno paura e si sentono padroni. E così non hanno problemi a scavalcare la recinzione che separa il parco dalle abitazioni ed entrare nei cortili, «a volte per gridare frasi incoerenti alle undici di sera, a volte per rubare». Tre biciclette sono scomparse in una villetta e “quando ho visto un ragazzo in sella alla bici di mio figlio in via Galilei – racconta un residente – non l’ho più rivisto ma lui è rimasto impassibile, sostenendo di averla trovata per strada. Sono riuscito a riportarla a casa.”

Quando rispondono, ti prendono in giro e ti sfidano. Se vengono sorpresi in una proprietà privata fingono di avere il numero civico sbagliato.

Oltre alle aree verdi di via Lugli e via De Amicis, l’edificio ex Cremeria, in stato di abbandono, diventa un ricettacolo di sbandati, così come il retro della lavanderia dove stazionano alcuni delinquenti “che fanno paura”, sussurra una signora anziana che ha deciso di non passare più di lì, a costo di fare un percorso più lungo per tornare.

Lo hanno segnalato, poi c’è chi si è fermato, ma «bisogna insistere» aggiunge un residente che vive qui da poco.

Chiedono che i due parchi vengano ripuliti, in tutti i sensi, chiedono telecamere, più controlli da parte delle forze dell’ordine e interventi tempestivi in ​​caso di chiamate, vorrebbero una rete più alta che isoli l’area verde dal retro delle loro case dove c’è quel viottolo buio e stretto che funge da via di fuga quando le forze dell’ordine effettuano i controlli nel parco e da dove si intrufolano nell’abitato scavalcando la recinzione. “Abbiamo bisogno di filo spinato ed elettricità” azzarda un altro residente perché qui il limite è pieno.

“Noi cittadini riponiamo la nostra fiducia nelle autorità competenti con la speranza di poter avere tranquillità nelle nostre case e nel territorio”.

Sara Gelli

 
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