Legambiente Toscana chiede di costituirsi parte civile • Nove da Firenze – .

Legambiente Toscana chiede di costituirsi parte civile • Nove da Firenze – .
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Inquinamento ambientale, traffico di rifiuti pericolosi e associazione per delinquere aggravata dal favoreggiamento mafioso. Sono alcuni dei reati contestati dalla Procura di Firenze, che ha chiesto il rinvio a giudizio di 24 persone e 6 aziende coinvolte nell’operazione.Indagine KEU. Oggi, 10 maggio, si è tenuta l’udienza preliminare davanti all’avv giudice Gianluca Mancuso e vede Legambiente tra le parti offesepronto a costituirsi parte civile.

«Oggi inizia un processo di fondamentale importanza per la nostra regione – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – perché ottenere verità e giustizia su uno dei casi di inquinamento ambientale più gravi della nostra storia recente è un obiettivo statutario prioritario per la nostra associazione. Auspichiamo inoltre che si possa procedere nel modo più rapido ed efficace possibile alla rimozione degli agenti inquinanti (e quindi alla bonifica) di tutti i 13 siti interessati dallo smaltimento illecito.».

Le indagini, svolte dal Comando regionale Carabinieri Forestali della Toscana insieme all’Unità operativa ecologica di Firenze, hanno portato all’ipotesi meccanismo illecito di traffico e smaltimento di rifiuti derivanti dalla concia delle pelli, provenienti dal distretto conciario di Santa Croce sull’Arno.

Tali residui, detti “KEU” (ovvero “ceneri derivanti dall’essiccazione dei fanghi di concia”), non adeguatamente recuperati e quindi altamente inquinanti, sarebbero stati utilizzati in grandi appalti pubblici con un rischio concreto di contaminazione del suolo e delle falde acquifere. Riguarda 8mila tonnellate (contenente cromo3) destinati come aggregati nel riempimento di nuove infrastrutture (es. il quinto lotto della SR 429 EMpolese-Valdelsa). Non solo, questi rifiuti sarebbero stati destinati anche ad altri cantieri o siti come quello dell’aeroporto militare di Pisa (poi bonificato), in un terreno di recupero ambientale a Massarosa, nell’area del Parco Verde a Pontedera e in Strada Provinciale 26, nel territorio comunale di Montaione.

Un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe coinvolto attivamente imprenditori, amministratori locali e politici regionali, insieme a soggetti legati alle cosche Gallace e Grande-Aracri. La gestione del Depuratore Aquarno, destinatario di finanziamento pubblico, che avrebbe dovuto servire a ridurne l’impatto ambientale. Una storia oscura, emersa nel 2021 grazie a segnalazioni ai Carabinieri da parte di alcuni cittadiniche hanno denunciato il sospetto e sistematico sversamento di liquami dal depuratore oggetto di indagine.

“Sembra che ci siano molti più siti contaminati da keu in Toscana, con effetti preoccupanti sulla salute delle persone e sull’ambiente, non si sa per quanto tempo. Quando iniziano le operazioni di pulizia sui siti già identificati, è fondamentale avere un quadro chiaro di tutti i siti appena contaminati. Sono in gioco diritti fondamentali come la salute e l’ambiente” afferma l’On. Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia e membro della VIII Commissione Ambiente.

“Come Movimento Consumatori Toscana non intendiamo semplicemente costituirci parte civile nel procedimento penale per l’inchiesta keu, ma vogliamo conoscere i siti ei luoghi in cui sono presenti le sostanze chimiche inquinanti. Infatti, tramite il nostro avvocato Alberto Polverini, abbiamo inviato una lettera a il commissario Giuseppe Vadalà fornirci i dati relativi alle attività svolte anche ai sensi di quanto previsto dal nostro Statuto. Intendiamo quindi mettere in atto azioni a tutela dell’ambiente, difendere e tutelare i consumatori e gestire correttamente i rifiuti” commenta il Movimento Consumatori APS Toscana.

“Crediamo che la condivisione di siti e luoghi colpiti da inquinanti chimici sia essenziale sia per la salute pubblica, in primis, e poi perché la Regione Toscana ha stanziato 15 milioni di euro per gli interventi di bonifica. Confidiamo nella disponibilità di commissario Vadalà condividere queste informazioni, utili per risolvere una questione che rappresenta una ferita importante nel nostro territorio. Questi dati saranno utili per collaborare con tutte le amministrazioni comunali che hanno a cuore la salute pubblica dei propri concittadini. Noi del Movimento Consumatori siamo al loro fianco!” conclude l’MC Toscana APS.

 
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