Violenze a Ferrara bene, un 46enne ha rischiato la vita La Nuova Ferrara – .

Violenze a Ferrara bene, un 46enne ha rischiato la vita La Nuova Ferrara – .
Violenze a Ferrara bene, un 46enne ha rischiato la vita La Nuova Ferrara – .

Ferrara Nessun approccio. C’è un primo punto fermo nella storia della sottomissione e dello sfruttamento del pensiero all’interno del “pozzo di Ferrara” raccontato da La Nuova a fine aprileche coinvolge un uomo di 46 anni con un disturbo emotivo che lo porta a legarsi facilmente con le persone e un 42enne che ne ha approfittato, stabilendosi nella sua casa del centro storico e usandola su di lui violenza morale e fisica. A fine aprile è stato cacciato di casa e ora, nonostante le ingenti disponibilità economiche della famiglia, sembra non averne alcuna vera casa. Ieri mattina l’uomo si è presentato alla polizia accompagnato dall’avvocato Gloria Cuoghi e i militari gli hanno notificato il provvedimento disposto dal giudice Carlo Negri dopo che il sostituto procuratore Andrea Maggioni aveva addirittura chiesto il carcere. Un dettaglio della vicenda può far comprendere la necessità, considerato lo stato degli elementi raccolti, di una simile limitazione: sempre in aprile fu autore di unn violento pestaggio ai danni del 46enne, che ha rischiato gravemente di morire a causa delle lesioni interne procurategli. È stato necessario operarlo d’urgenza all’ospedale Sant’Anna di Cona, dove i chirurghi hanno dovuto procedere all’asportazione della milza. L’uomo si sta ancora riprendendo. Il pestaggio è stato solo il culmine di una storia di sopraffazione che nel tempo ha visto anche altri protagonisti. Nell’abitazione della vittima si erano insediati e vi avevano trovato temporaneo rifugio: all’interno avevano consumato droga e alcol in quantità e avevano ridotto i locali occupati a condizioni precarie anche dal punto di vista della vista sanitario e igienico. Il 42enne si era creato il suo nido in casa: una camera da letto chiusa a chiave, ad uso esclusivo, comoda e relativamente curata. A quanto pare era proprio lui, lì dentro, a dettare legge, anche se non soprattutto, con violenza. Il pestaggio denunciato, infatti, non sembra essere stato l’unico. Speriamo che sia stato l’ultimo. Su tutta la vicenda c’è una denuncia presentata dalla vittima e dai suoi genitori – che con non poche difficoltà hanno cercato di interrompere questa spirale pericolosa per il figlio – assistiti dall’avvocato Simone Bianchi. L’anno scorso, per un certo periodo, si erano insediati in casa anche due ragazzi problematici, anch’essi figli dei “ricchi ferraresi”, apparsi sulle cronache cittadine per episodi concentrati in primavera, quando comparvero a Ferrara. alcuni scritti antisemiti, quando un ragazzo ha sfondato la vetrina dello Spal Store di via Mazzini e quando due di loro hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro contro il 46enne, affacciato alla finestra, che era riuscito a chiuderli fuori di casa e aveva deciso per non farli tornare nuovamente. In quell’occasione, l’intervento dell’investigatore privato Davide Tuzzi che stava monitorando l’abitazione e gli spostamenti dei due giovani, che avevano già dato segnali di propensione alla violenza.

 
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