L’Italia che sa da che parte della storia sta – .

L’Italia che sa da che parte della storia sta – .
L’Italia che sa da che parte della storia sta – .

Roma, 3 maggio 2024 – Innanzitutto resettiamo l’orologio della Storia. E il senso delle sue nomine. 2 giugno di 78 anni fa L’Italia ha scelto di farlo togli la corona per diventarlo Repubblica.

Fondamentale per partire con il piede giusto dopo Fascismo e guerra in Savoia. Ma la scelta del campo, quella ancora più decisiva, avvenne due anni dopo: il 18 e 19 giugno 1948 gli elettori diedero la Dc ha la maggioranza relativa di voti, e unico caso nella storia del nostro Paese, quello assoluto di seggi, sconfiggendo sonoramente l’ Fronte popolare, i comunisti e i loro alleati.

In quei giorni l’Italia, dopo aver deciso chi era, sceglieva con chi stare: con l’Occidentecon il mondo libero, democratico. Da allora “qui siamo e qui restiamo”, si potrebbe dire, parafrasando il generale Mac Mahon. Con forza e dignità. Questo è ciò che Segretario di Stato americano nella lettera dai toni più affettuosi e accorati di quelli diplomatici, inviata ieri al nostro Governo. Auguri per il 2 giugno, ma soprattutto un abbraccio ad un alleato che si conferma sicuro e strategico.

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Italia che quest’anno ha la guida del G7, che dal 13 al 15 ospiterà gli altri Grandi (più Zelenski) in Puglia. L’Italia che ha conservato e consolidato nel suo DNA la scelta del ’48, anche adesso in mezzo pandemia e guerredopo gli anni di globalizzazione assoluto, dell’illusione che le barriere fossero cadute, che le alleanze potessero essere diverse, fluide. No. Soprattutto la vicenda ucraina si è ritirata il muro al quale è stato abbattuto Berlino nel 1989: noi qua, loro là. Con un “noi”, l’Italia, che non rinuncia alle sue posizioni, ad esempio con l’opposizione fornitura di armi a Kiev che può colpire la Russia. “Dettagli”. Non a caso Lampeggia parla di “due nazioni più vicine che mai”. Ognuna con le proprie idee, ma sempre dalla stessa parte. Con tutti i suoi difetti, quello giusto.

 
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