Palermo, la polizia perquisisce lo smartphone alla ricerca dei segreti di Onorato – .

L’irripetibile esame sullo smartphone di Angelo Onorato sarà effettuato giovedì dalla polizia scientifica per individuare gli ultimi contatti dell’imprenditore, marito dell’eurodeputata Francesca Donato, trovato senza vita lo scorso 25 maggio a Palermo, all’interno della sua Range Rover parcheggiata in viale Regione Siciliana a nord-ovest, lo svincolo laterale dell’autostrada in direzione di Mazara del Vallo. Aveva una cinghia di plastica legata al collo e alcune macchie di sangue sulla maglietta. La verifica sarà fondamentale anche per estrapolare eventuali conversazioni contenute nelle app di messaggistica e social network installate sul cellulare che possano essere utili alle indagini.

Ma non sarà l’unico controllo sui dispositivi elettronici: verranno controllati anche il tablet e il “Land Rover incontrol”, il sistema di navigazione, costantemente connesso al GPS, che permette di monitorare l’intera funzionalità della vettura fornendo una serie di dati, anche quelli provenienti da finestre e porte aperte, che potrebbero fornire l’esatta sequenza degli eventi di quel sabato.

Tra i servizi forniti da questa tecnologia c’è anche il “secure tracker” che potrebbe rivelare tutti i movimenti effettuati da Onorato prima di fermarsi nel punto isolato dove è stato trovato morto dalla moglie e dalla figlia. Secondo la ricostruzione finora conosciuta, l’architetto sarebbe andato a prendere il cognato all’aeroporto, per poi bere con lui un caffè in un bar di viale Strasburgo. Alle 10.45 le telecamere piazzate in quel tratto nord-ovest di viale Regione Siciliana hanno registrato il primo passaggio dell’auto nei pressi dell’officina di una concessionaria: una sosta di dieci minuti, poi il Suv, con il solo Onorato, si sarebbe fermato allontanandosi per rientrare. poco dopo nella stessa posizione, fermandosi davanti alla caserma dei pompieri abbandonata. Dai video risulta che nessun veicolo si è avvicinato alla Range Rover e nessun passante è stato filmato mentre si avvicinava. L’unica possibilità di arrivare in incognito con l’intenzione di ucciderlo sarebbe stata quella di scavalcare il muro di cemento alto due metri che delimita l’autostrada: una pista, non scartata a priori, che però è considerata altamente improbabile.

Gli inquirenti sono sempre più convinti che si sia trattato di un suicidio, forse “istigato” da qualcuno che avrebbe potuto esercitargli pressioni nell’ambito di alcuni affari che si sarebbero trasformati in macigni insormontabili. La famiglia, però, resta convinta che l’imprenditore sia stato ucciso. Nella lettera di tre pagine, scritta a febbraio, che Onorato aveva lasciato all’amico avvocato Fabrizio Macchiarella e da consegnare alla moglie nel caso gli fosse successo qualcosa, c’erano due passaggi inquietanti: aveva messo nero su bianco ciò che si era fidato delle persone sbagliate e aveva espresso alcuni timori dovuti a persone che “lo amavano male”.

Amici e conoscenti hanno giurato che non c’erano segnali che giustificassero il gesto estremo, in realtà l’imprenditore potrebbe essersi guardato bene dal rivelare le sue preoccupazioni anche ai familiari e ai parenti più stretti. Non aveva debiti ma ci sarebbero state una serie di strane operazioni finanziarie che avrebbero alimentato ancora di più il mistero. Uno in particolare: Onorato aveva ceduto alcune quote delle sue aziende, interessato ad uno sviluppo progettato a Capaci, sul terreno che gli era stato lasciato dal padre. Guarda caso, proprio nello stesso territorio dove aveva detto di dover risolvere una questione importante prima della sua scomparsa.

Di certo, nell’ultimo periodo, era apparso talmente turbato da aver confidato questo stato d’animo alla sorella: per questo gli agenti delle volanti ascolteranno nuovamente il parlamentare che avrà offerto nuovi spunti per ricomporre gli affari del marito.

 
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