Sicilia, dopo le elezioni europee il cantiere per la casa dei moderati – .

Sicilia, dopo le elezioni europee il cantiere per la casa dei moderati – .
Sicilia, dopo le elezioni europee il cantiere per la casa dei moderati – .

14 giugno 2024, 06:45

5 minuti di lettura

PALERMO – L’esperimento politico è riuscito e quindi sembra normale che gli ideatori pensino a una continuazione: resta da capire come. La lista Forza Italia-Moderati, con il sostegno di Dc e Mpa, ha portato a casa in Sicilia il 23,7% e così, all’indomani del voto, tutti i protagonisti di quello che, di fatto, è l’unico esperimento centrista riuscito degli ultimi anni si chiedono domani.

La casa comune dei moderati

Nessuno parla dei tempi ma l’idea di una “casa comune dei moderati” da costruire in un futuro più o meno immediato, per favore. I più entusiasti sono Saverio Romanoche con Noi Moderati ha aperto la strada all’accordo con Forza Italia, e Totò Cuffaro (Democratici Cristiani), più cauto Raffaele Lombardo (MPa) e Marcello Caruso (FI).

Forza Italia ha fatto gli onori di casa a queste elezioni europee, secondo il modello di partito aperto e pluralista da sempre auspicato anche dal governatore Renato Schifani. Durante i lavori arrivò anche il sostegno della Dc e del Movimento per le Autonomie. E sullo sfondo c’è anche l’ex ministro Totò Cardinalevicino al detentore del record delle preferenze Edy Tamajoche negli ultimi mesi ha parlato apertamente di Forza Italia come della nuova casa dei moderati.

Gli eredi di Mannino insieme

Romano, Cuffaro, Lombardo e Cardinale tutti insieme. Scherzi beffardi di un complotto politico che in questi Europei 2024 ha finito per mettere gli allievi di Lillo Mannino sotto lo stesso tetto. Alla fine l’esperimento ha portato in Sicilia 355.666 voti e due deputati. Marco Falcone andrà a Strasburgo, Tamajo chissà. In attesa che l’assessore alle Attività produttive sciolga la riserva, i protagonisti dell’esperimento pensano al futuro.

Romano: “Un Partito Popolare Italiano”

“La verità è che gli elettori hanno abbracciato il bipolarismo e questo significa che non c’è spazio per un centro autonomo”, ragiona Romano che brinda ai 68.730 voti della Sicilia per il suo candidato Massimo Dell’Utri, sostenuto anche dalla DC. “In questo contesto rimaniamo attraenti facendo una scelta tra le due parti. Di fronte alla dicotomia tra un governo stabile e un’identità più marcata, l’elettorato sceglie la prima opzione”.

Dopo aver lanciato una stoccata all’Udc (“incomprensibile la loro scelta di sciogliersi all’interno della Lega, speriamo che rinsaviscano”), Romano progetta scenari futuri e non nasconde il sogno di creare un partito moderato: “Più che una federazione di partiti, penso che oggi ci siano le condizioni per un’operazione stile Pdl 3.0 – sostiene -. Dopotutto veniamo tutti dalla stessa storia. Mettiamo da parte i piccoli interessi, io guardo ad un grande Partito popolare italiano”.

L’idea è quella di “una casa comune ma – precisa – con regole chiare. Non una fusione ma una “Newco”, con un’impronta inclusiva e non annessiva”. Secondo il coordinatore di Noi Moderati “è importante sfruttare questo successo elettorale per guardare avanti”.

Cuffaro: “Esperimento riuscito, andare avanti”

La pensa allo stesso modo Cuffaro, che anche in queste elezioni europee aveva tentato l’avventura centrista Matteo Renzi. L’ex premier ha poi abbandonato il progetto per sposare quello con la Bonino e i socialisti: non è andata bene. Alla fine la Dc abbracciò la causa di Dell’Utri. “L’esperimento è stato un successo – afferma l’ex governatore – e chi vi ha partecipato dovrebbe proporsi di continuare su questa strada”.

Cuffaro vede positivamente “l’idea di stare insieme in un unico contenitore come il Ppe, anche se – esordisce – bisogna capire cosa ne pensa Forza Italia”. Cuffaro poi lancia la palla in avanti: “La Dc e noi moderati sono d’accordo. Se questa casa comune non si realizzerà subito, le nostre forze politiche andranno comunque avanti in un rapporto sempre più concreto”.

Cuffaro non dimentica il suo vecchio amico-nemico, Raffaele Lombardovalore aggiunto anche della lista moderata FI-Noi con il suo candidato Caterina Chinnici (90.339 voti in Sicilia): “L’auspicio è che anche Raffaele venga coinvolto in questa esperienza. Tutti gli abitanti di questa casa devono ritrovare le ragioni per stare insieme, ognuno portando il proprio contributo. La Sicilia, più che un laboratorio, può essere il motore di questo cambio di prospettiva”.

Lombardo tra interessi e dubbi

Lombardo si mostra curioso all’idea ma i dubbi sono tanti e non vengono nascosti dal leader dell’Mpa. “Se l’esperimento della casa comune per moderati si esprime innanzitutto attraverso la correttezza dei comportamenti allora noi ci saremo, dobbiamo avere la certezza che chi entra nella casa non possa entrare
fare pipì sul letto.”

Il leader autonomista pone i limiti: “Bisogna organizzarsi affinché l’autonomia differenziata non provochi danni – evidenzia -. I costi dovranno restare invariati o dovremo pagare anche quello della Lombardia? Solleveremo questo e altri temi”.

Lombardo non dimentica le scaramucce della recente campagna elettoralecome già sottolineato subito dopo la votazione: “Per questi Europei abbiamo accettato l’invito di Tajani e lo abbiamo sostenuto Caterina Chinnici fino in fondo – sottolinea -. Un sostegno leale e corretto ma non posso non notare come siano state messe in atto combinazioni per vanificare e annientare un progetto voluto da Tajani”.

L’interesse però c’è e il leader autonomista trova anche ragioni storiche per un percorso comune. “Viviamo in un’epoca in cui la politica estera è tornata ad essere centrale, e penso soprattutto al conflitto tra il mondo occidentale e Russia e Cina. In questo quadro il Ppe a livello europeo e Forza Italia a livello nazionale diventerebbero un punto di riferimento per un’area e un elettorato che si ritrovavano nella Dc quando esistevano la cortina di ferro e il muro di Berlino”.

Cosa ne pensa Forza Italia?

Forza Italia, infatti, resta forse l’incognita più grande. Gli Europei hanno segnato la capacità di resistenza anche senza il padre fondatore Silvio Berlusconi. L’idea di una ‘novità’ centrista non sembra affascinare i sostenitori di Forzi, che hanno appena festeggiato la vittoria sulla Lega a livello nazionale. «Forza Italia è l’unica vera casa dei moderati europeisti», dice il coordinatore regionale Marcello Caruso.

Caruso: “FI casa per chi si riconosce nel Ppe”

“Il nostro ruolo può essere quello di contenitore delle diverse anime che si riconoscono nel Ppe e con moderazione – prosegue -. Non sarebbe un processo di annessione, queste anime verrebbero accolte ciascuna con la propria autenticità”. Anche per Caruso “l’esperienza degli Europei 2024 è stata vincente” perché «si era capito che stare insieme ripaga».

Il coordinatore regionale di Forza Italia non si lascia scappare nemmeno l’aumento del peso specifico dell’ala centrista all’interno della coalizione che governa a Roma e Palermo. “Un centro forte – sottolinea – rappresenta anche un equilibrio importante. Una cosa è certa: niente guerra, sono tanti i moderati che cercano un partito serio e legato ai valori rassicuranti del cattolicesimo“. Il cantiere per la casa comune dei moderati è iniziato, resta da vedere quante persone saranno coinvolte nei lavori.

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14 giugno 2024, 06:45

 
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