Trovate 60 piante di cannabis. Due arrestati (VIDEO) – .

I carabinieri della compagnia di Acireale e in particolare quelli del comando della Guardia Mangano sono intervenuti nei giorni scorsi nella frazione acireale di Pozzillo, dove hanno scoperto un villino, interamente adibito a un vero e proprio opificio per la coltivazione e la preparazione della marijuana.

In particolare durante i servizi di pattugliamento per il controllo del territorio, i carabinieri hanno notato movimenti sospetti nei pressi di quella che sembrava essere una vecchia casa indipendente, apparentemente disabitata, con finestre e porte completamente chiuse e un giardino incolto. Ciò che insospettiva ancora di più i soldati era il fatto che, attraverso le fessure di una finestra chiusa, potevano vedere una luce sempre accesa.

I militari hanno quindi deciso di intensificare i controlli per cercare di monitorare meglio la zona finché non hanno notato due soggetti, arrivati ​​in auto, entrare nell’edificio, lasciando la porta socchiusa. A quel punto è iniziata l’operazione con gli agenti della polizia che sono entrati nell’abitazione e si sono ritrovati davanti ad una vera e propria fabbrica per la coltivazione e la lavorazione della cannabis. Tutti i locali dell’edificio erano stati completamente adibiti alla produzione di marijuana.

In alcuni locali, dotati di pergolato in legno, opportunamente predisposto, nonché di impianto di irrigazione e termoilluminazione, sono state coltivate le piante: dai germogli, fino alla fase di piena maturazione, con esemplari di oltre 1,60 m. di altezza, per un totale di circa 60 piante di cannabis di diverse varietà. In altri ambienti, dove erano stati appositamente posizionati ventilatori e deumidificatori, le piante venivano essiccate. I militari hanno sequestrato circa 6,5 ​​kg di marijuana essiccata, preparata per la lavorazione. All’interno dello stesso stabile, infatti, si è svolta probabilmente anche la fase di lavorazione dello stupefacente, dove i carabinieri hanno rinvenuto circa ulteriori 900 grammi di sostanza, pronti per essere immessi nei circuiti di spaccio della zona. Sono state inoltre rinvenute bilance e una macchina confezionatrice sottovuoto per pesare e confezionare lo stupefacente. I militari hanno inoltre accertato che tutta l’attività sarebbe stata svolta avvalendosi di allacciamenti abusivi per fornire energia elettrica e acqua, nelle grandi quantità necessarie.

Secondo una prima stima, il valore dell’energia elettrica sottratta per alimentare il complesso sistema elettrico illegale per la coltivazione e lavorazione della cannabis ammonta a circa 150mila euro. I due soggetti sorpresi all’interno della “fabbrica” sono stati arrestati dalla polizia, la sostanza stupefacente è stata rimossa e l’intero stabile posto sotto sequestro.

 
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