Johnson&Johnson investe 125 milioni sul sito di Latina per nuovi farmaci – .

Cinquecentottanta milioni di euro di investimenti nei prossimi cinque anni, di cui 125 milioni saranno destinati a sostenere la capacità produttiva dello stabilimento di Latina. Numeri importanti annunciati ieri mattina da Johnson & Johnson Innovative Medicine nel corso dell’evento “Insieme verso la medicina del futuro” presso lo stabilimento di Borgo San Michele.

Per l’occasione erano arrivati ​​il ​​ministro dell’Impresa e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Nel corso dell’incontro, l’azienda ha ribadito il proprio impegno nei confronti dell’Italia, puntando a migliorare l’attrattività e la competitività del territorio, oltre a sostenere la ricerca e la produzione farmaceutica di eccellenza. Jorge Lopez, direttore generale dello stabilimento di Latina, ha dichiarato: «Lo stabilimento di Latina sta vivendo un’evoluzione significativa, stiamo rafforzando le nostre capacità per servire un numero maggiore di pazienti con prodotti innovativi. Il piano di investimenti consentirà di aumentare la capacità produttiva di oltre il 25%, poiché prevederà progetti innovativi a sostegno dei prodotti in fase di sviluppo e di nuove tecnologie produttive. Abbiamo persone appassionate e impegnate che si concentrano sulla sicurezza, sulla qualità e sull’affidabilità mentre lavoriamo per fornire medicinali ai pazienti di tutto il mondo ogni giorno”.

L’azienda conta attualmente 1400 dipendenti suddivisi tra la nuova sede di Milano, inaugurata a fine 2023, e lo stabilimento produttivo di Borgo San Michele. Quest’ultimo rappresenta un pilastro fondamentale della catena di fornitura globale di Johnson & Johnson, producendo più di 4 miliardi di compresse all’anno per circa 30 prodotti diversi, il 97% dei quali viene esportato, raggiungendo pazienti in tutto il mondo.

Mario Sturion, amministratore delegato di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, ha sottolineato l’impegno dell’azienda nei confronti del Paese: «Dal 1975 siamo fortemente radicati in Italia. Con questo investimento straordinario rafforziamo il nostro impegno concreto per favorire e aumentare l’attrattività e la competitività del Paese, rafforzando la ricerca e la produzione farmaceutica di eccellenza. Confidiamo che l’innovazione continuerà ad essere accolta e adeguatamente riconosciuta, che l’ecosistema degli studi clinici migliorerà e diventerà più veloce e che il dialogo costruttivo tra istituzioni e industria continuerà e rimarrà attivo”.

Anche Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha sottolineato l’importante crescita dell’industria farmaceutica: «Non è un caso che la produzione abbia superato i 50 miliardi di euro, con un export di 49. Export che a Latina ha raggiunto i 2 miliardi nel primo trimestre del 2024, un aumento del 41% rispetto al 2023, consolidando la prima posizione nel Paese. In Italia l’occupazione farmaceutica, soprattutto tra i giovani e le donne, continua a crescere, raggiungendo i 70mila addetti. I risultati sono frutto di investimenti, oltre 3,5 miliardi complessivamente, che dimostrano il profondo radicamento nel territorio di aziende a capitale internazionale e nazionale”.

Molto soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso. «Il settore farmaceutico è diventato un nuovo modello di crescita per il Made in Italy, grazie agli imponenti investimenti in ricerca e innovazione – ha dichiarato ieri al San Michele il ministro – Questa crescita, trainata per il 60% da imprese estere, consente al tessuto produttivo locale coinvolto la filiera cresca equamente e ne favorisca l’internazionalizzazione”.

Il ruolo delle multinazionali è cruciale nel favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese locali della filiera farmaceutica, che crescono in simbiosi con i colossi del settore.

«Questo è un settore che può dare grandi soddisfazioni nell’aprire l’Italia al mondo e portare il mondo in Italia – ha aggiunto il ministro – L’Italia, dopo le elezioni europee, è diventato il Paese più affidabile a livello europeo in grado di attrarre sempre più persone. investimenti esteri”. I numeri confermano questo trend positivo. Oggi lo stabilimento di Latina è un centro di attrazione internazionale per maestranze qualificate provenienti anche da altri Paesi con oltre 3.600 posti di lavoro complessivamente supportati tra lavoro diretto, indiretto e indotto.

«Il polo farmaceutico del Lazio ha un ruolo cruciale. – ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Rocca – È un settore che punta sulla qualità, come dimostrano il livello del personale impiegato e i grandi investimenti nei settori della ricerca e sviluppo. L’obiettivo per il futuro resta quello di rafforzare ulteriormente il settore farmaceutico e biomedico e lanciare il Tecnopolo di Roma come progetto strutturale, anche grazie alle risorse che arriveranno dal Pnrr, dando così nuova linfa al settore industriale e costruendo al tempo stesso risposte concrete ai bisogni di salute delle persone in ambito diagnostico e terapeutico”.

Il senatore Nicola Calandrini, presidente della Commissione Bilancio, ha sottolineato che “poter vantare la presenza di un’azienda di queste dimensioni nel territorio laziale è estremamente importante per la nostra comunità”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Il Messaggero

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Campobasso verso il ballottaggio. Il centrodestra blinda gli eletti, ipotesi di accordo tra centrosinistra e leader civici – isNews
NEXT Il Genoa deve scegliere la contropartita tecnica – .