gli agricoltori temono il peggio, il raccolto a rischio – .

Un problema che peggiora ogni anno. Si cercano soluzioni. Allarme siccità anche in Abruzzo.

Un inverno caratterizzato da temperature insolitamente elevate e precipitazioni ben al di sotto della media ha messo a dura prova le colture abruzzesi, sollevando notevoli preoccupazioni per le conseguenze sui mercati agricoli sia locali che nazionali. La Cia Chieti-Pescara ha lanciato l’allarme sulla base del rapporto Anbi, che evidenzia come la scarsità di precipitazioni e l’assenza di neve lungo la dorsale appenninica stiano causando gravi sofferenze idriche nelle regioni peninsulari, con particolare riferimento all’Abruzzo.

In Abruzzo è un vero e proprio allarme siccità – Foto | Abruzzo.cityrumors.it

Impatti sulle colture tradizionali. Le condizioni climatiche sfavorevoli hanno inflitto notevoli danni alle colture tradizionalmente presenti nella regione, tra cui grano, mais, ortaggi, vite e ulivo. Il caldo fuori stagione ha profondamente destabilizzato i ritmi naturali delle piantagioni. Ciò ha portato ad anticipare i tempi di maturazione e raccolta di molte varietà di frutta e verdura come fragole, asparagi, piselli, fave, carciofi e zucchine. Questa prematura disponibilità sugli scaffali dei supermercati rappresenta una distorsione dei consueti cicli di coltivazione.

Effetti del cambiamento climatico. Il presidente della Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba sottolinea come il cambiamento climatico stia portando ad una tropicalizzazione del clima con eventi estremamente variabili che comprendono improvvise ondate di freddo o fenomeni atmosferici molto violenti in grado di danneggiare gravemente le colture. Queste condizioni meteorologiche imprevedibili possono causare perdite significative nella terminologia sia qualitativa che quantitativa dei prodotti agricoli.

Rischi per vino e olio d’oliva. In particolare la vite e l’olivo hanno sofferto gli effetti negativi delle alte temperature e della mancanza di umidità. Per il settore vitivinicolo abruzzese ciò si è tradotto in una riduzione della produzione e della qualità dell’uva mentre per l’olio d’oliva si prevede un calo significativo della produzione futura. Queste circostanze potrebbero portare ad un aumento dei prezzi per il consumatore finale, influenzando negativamente sia i consumatori che l’industria locale.

La siccità mette a rischio la produzione di olio d’oliva – Foto | Abruzzo.cityrumors.it

La risposta dei consorzi di bonifica. I consorzi di bonifica sottolineano la necessità di affrontare queste sfide attraverso un approccio collaborativo volto a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura abruzzese. È fondamentale sviluppare strategie integrate per la gestione delle risorse idriche che tengano conto sia delle esigenze produttive sia della necessità di salvaguardare l’ambiente.

L’allarme lanciato dalla Cia Chiet Pescara richiede quindi un’immediata mobilitazione non solo degli agricoltori ma anche delle istituzioni locali nel tentativo congiunto di fronteggiare una situazione critica che minaccia non solo la produzione agricola ma anche l’economia regionale nel suo complesso. La collaborazione attiva tra tutti gli attori coinvolti appare essenziale per garantire la resilienza del settore agricolo abruzzese agli effetti sempre più tangibili dei cambiamenti climatici.

 
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