Francesco Agati. Si blocca al voto. Uno scherzo, 9000 schede non valide, rischio di annullamento delle elezioni. – BlogSicilia – .

Negli ultimi decenni abbiamo sempre sostenuto che Gela non è un luogo normale, troppe anomalie, troppe incongruenze, troppe falsità, troppe diffamazioni.

A Gela è facile leggere che esponenti antiracket vengono processati e l’associazione viene sciolta definitivamente; che i super-poliziotti sono in realtà super-corrotti; o in altri casi minacciano i colleghi con teste di maiale mozzate; che i sindaci della legalità provengono da contesti oscuri; che i questori diventino deputati regionali con 18 voti. Gela è la città dove tutto è il contrario di tutto, la colpa è dei comunicatori del falso che senza senso di responsabilità e vergogna sono diffusori di verità mendaci, sono soggetti che, tutelati dalla magistratura, hanno di fatto distrutto un posto. L’arma della disinformazione è un’arma molto potente che viene utilizzata per proteggere gli amici, creare personaggi, eliminare i nemici. Bastano pochi euro, uno spettacolo teatrale o televisivo, il regalo di una borsa, la concessione di un’area sportiva, per creare un personaggio bello e buono. Dobbiamo ricordare a magistrati e comunicatori delle falsità che le organizzazioni criminali sono prima di tutto disinformazione, e solo la meritocrazia, la competenza e lo studio creano sviluppo in un territorio abbandonato da Dio e dagli uomini.

Frutto di questa grande confusione che regna da trent’anni; Gela è invivibile, vengono posti incarichi amministrativi incompetenti e ignoranti amici dei comunicatori del falso o esponenti del “Sistema Gela”, la città ormai è una piuma sparsa al vento, che non ha speranza.

Le elezioni dell’8-9 giugno 2024 rimarranno nella storia democratica italiana; non hanno precedenti nella storia delle elezioni amministrative europee, forse mondiali nei paesi sviluppati: a tre giorni dalla chiusura delle urne i candidati al consiglio comunale non conoscono i loro voti di preferenza, a Gela regna il caos, l’anarchia assoluta, la guerra elettorale di fatto non si è addormentato, anzi si è riacceso.

50 presidenti di seggio elettorale si sono ritirati poche ore prima delle elezioni, sostituiti con amici raccomandati; scrutatori improvvisati e incompetenti che hanno reso una barzelletta le elezioni comunali di Gela; alcune sezioni erano bloccate nello spoglio, alcuni presidenti stavano contando i candidati comunali alle europee, e i candidati europei alle comunali, l’intervento del segretario generale del Comune e del personale del Comune ha peggiorato la situazione, alcuni ridono, altri si tirano i capelli, negli occhi e nei volti di tutti si legge rassegnazione, rabbia, disgusto. Attualmente gli uffici elettorali sono nel caos, i dirigenti comunali non sanno come utilizzare il nuovo software, arrivato qualche settimana prima e non ancora testato.

Ieri si è insediata la prima commissione elettorale, arrivato dal Tribunale un magistrato, assistito dalla Guardia di Finanza, stanno procedendo alla verifica del voto e alla proclamazione degli eletti. Ci vorranno giorni. Intanto cresce la tensione in città e alcuni candidati parlano di voti verificati dai rappresentanti di lista e dati per assegnati ma poi non presenti nella relazione finale (a Gela capita spesso) e di altre gravissime anomalie tipiche delle elezioni del Comune di il Golfo.

Quella di Gela passerà alla storia come la prima elezione-scherzo della storia democratica europea. Logicamente si prevede una pioggia di ricorsi, si vocifera che le elezioni-scherzo di Gela verranno annullate, cosa che non accadeva mai in Italia dall’instaurazione della Repubblica Italiana.

Francesco Agati

Posto: Gela, San Francesco, 1, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

 
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