Taglio risorse per l’associazione che aiuta le famiglie dei neonati prematuri a Pisa, interrogazione del M5S in Regione – .

Taglio risorse per l’associazione che aiuta le famiglie dei neonati prematuri a Pisa, interrogazione del M5S in Regione – .
Taglio risorse per l’associazione che aiuta le famiglie dei neonati prematuri a Pisa, interrogazione del M5S in Regione – .

La casa “L’isola che non c’è” dell’associazione Apan di Pisa

Il sostegno offerto a Pisa, dal 2002, alle famiglie dei neonati prematuri dalla Onlus Apan (Associazione Pisana Amici del Neonato), attraverso la casa “L’Isola che c’è”, è ancora una volta a rischio chiusura.

«Questo servizio – spiega Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana – si basa su un’équipe multiprofessionale che offre supporto psicosociale, promuove l’allattamento naturale e la terapia con il marsupio. Nonostante l’importanza del servizio, la Regione Toscana ha tagliato i finanziamenti di 40mila euro per il 2024 e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP) non ha fondi sufficienti per sostenere gli operatori”.

Per questo Galletti ha presentato un’interrogazione alla Regione, con l’obiettivo di impegnare la Giunta Toscana “a chiarire le ragioni che hanno portato all’interruzione del sostegno finanziario” e chiedere “l’immediato ripristino e potenziamento del servizio”.

“Il servizio di accoglienza e sostegno alle famiglie dei neonati prematuri – sottolinea l’assessore Cinque Stelle – è fondamentale per garantire ai pazienti e ai loro genitori il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione e dalle convenzioni internazionali. L’assistenza medica e l’impegno delle risorse umane messe in campo dal personale sanitario della clinica sono straordinari e consentono ai bambini e alle loro famiglie di superare anche momenti psicologicamente delicati: al 2022, nel ventennale della nascita del rifugio, hanno trovato accoglienza 2360 famiglie e sostegno qui, alcuni per pochi giorni ma altri anche per mesi”.

“Tagliare le risorse destinate a questo servizio implica una discriminazione indiretta nei confronti delle famiglie meno abbienti – conclude Galletti – che non possono accedere ai servizi privati: ci opporremo con tutti gli strumenti di cui disponiamo”. È una questione di giustizia sociale e di responsabilità politica, una questione seria: 40mila euro sono una briciola nel bilancio sanitario che è fatto di miliardi, con quale coraggio fanno un taglio del genere? Su questi temi interrogheremo il presidente Eugenio Giani e la sua Giunta, chiedendo spiegazioni e uno stanziamento di risorse adeguate nella prossima manovra di bilancio per il ripristino e anzi il potenziamento del servizio”.

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