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Tra giovedì e venerdì a Torri del Benaco, comune italiano in provincia di Verona che si trova sulla costa veneta del Lago di Garda, centinaia di persone (tra le 200 e le 300, scrive il Corriere del Veneto) hanno sviluppato sintomi di gastroenterite, un’infiammazione dell’intestino e della mucosa gastrica nota anche come influenza intestinale. Molte persone sono state portate al pronto soccorso più vicino, quello di Peschiera del Garda, e sono state decine le chiamate al 118.
La diffusione della gastroenterite è dovuta al norovirus, un patogeno molto contagioso che provoca diarrea, vomito e dolori addominali: lo hanno rivelato i servizi sanitari locali dopo aver esaminato campioni di feci di alcuni cittadini. La maggior parte delle persone contagiate ha dichiarato di essersi sentita male dopo aver bevuto l’acqua del rubinetto: è quindi possibile che il virus si sia diffuso attraverso la rete idrica locale, in forte difficoltà in questi giorni a causa delle forti piogge e dei temporali in Veneto, che hanno tra l’altro causato un preoccupante innalzamento del livello del lago di Garda.
Per prevenire ulteriori contagi, da venerdì mattina è in vigore un’ordinanza emessa dal sindaco di Torri del Benaco, Stefano Nicotra, che vieta l’utilizzo dell’acqua della rete idrica per scopi potabili e alimentari.
Sempre venerdì l’Azienda gardesana servizi (AGS), la società che gestisce il servizio idrico di 20 comuni della sponda veronese del Lago di Garda, ha inviato campioni di acqua al laboratorio Veritas di Venezia per le analisi, i cui risultati dovrebbero arrivare sabato .
Lo ha detto Carlo Alberto Voi, direttore dell’AGS Corriere del Veneto che, per disinfettare le reti idriche locali, venivano sciolte nelle tubazioni pastiglie di cloro. «Non abbiamo prove che il norovirus sia nell’acqua o come possa essere arrivato lì. Non ci resta che aspettare i risultati dei test per capire”, ha aggiunto.
