È morto César Luis Menotti – .

È morto César Luis Menotti – .
È morto César Luis Menotti – .

Se ne va uno dei grandi del calcio che hanno portato l’Argentina ai vertici del calcio mondiale.

L’allenatore che ha portato l’Argentina a diventare campione del mondo nel 1978 e che in seguito ha allenato, tra le altre, Barcellona e Atlético de Madrid, è morto domenica 5 maggio all’età di 85 anni.

Conosciuto per il suo grande gusto nel giocare un calcio delizioso, appariscente, pensato per intrattenere lo spettatore, creò persino una propria filosofia, il menoottismo, in contrasto con il billardismo del suo nemico Carlos Salvador Bilardo, che guidò anche l’Argentina alla vittoria di una Coppa del Mondo, in Messico nel 1986.

La Federcalcio argentina ha annunciato tramite social la scomparsa dell’ex allenatore dell’Albiceleste. Menotti non godeva di buona salute dall’agosto dello scorso anno, quando si ammalò in casa.

“El Flaco”

Cesar Luis Menotti, come si può capire dal suo cognome, faceva parte di una famiglia che aveva origini italiane, anconetane come disse una volta, e dopo la carriera da calciatore tra Rosario Central, Racing, Boca Juniors e in Brasile con il Santos, iniziò ad allenare all’inizio degli anni ’70, portando l’Huracan a un titolo storico.

Così nel 1974 gli venne affidata la guida della Nazionale con la quale quattro anni dopo vinse, in casa, il primo Mondiale della storia dell’Albiceleste. Il tutto, prima dell’inizio del torneo, tra le polemiche per la mancata convocazione del giovanissimo (17 anni) ma già fenomenale Diego Armando Maradona.

E’ troppo giovane“, ha detto Menotti di Diego, con cui vinse il Mondiale under 20 l’anno successivo, nel 1979, mentre rimase alla guida della Nazionale maggiore fino al 1982. Poi varie esperienze a livello di club, anche in Europa: il Barcellona , l’Atletico Madrid e, nel 1997, la Sampdoria in Italia, che però lo esonerò dopo appena 8 giornate.

Ma “El Flaco”, soprannome che per lui fu quasi un marchio di fabbrica, venne apprezzato anche fuori dal campo, quando in piena dittatura firmò la richiesta chiedendo la pubblicazione dei nomi e del luogo in cui si trovavano i “desaparecidos”. .

Insieme a lui, unico calciatore a firmare, intellettuali e personalità come Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Oscar Alende, Raúl Alfonsín, Hermenegildo Sábat ed Ernesto Sabato hanno firmato l’appello. Quel testo suscitò tanta rabbia tra i militari che i generali chiesero l’espulsione di Menotti.

E’ l’allenatore della Nazionale, non posso licenziarlo“, lo ha difeso il presidente della Federcalcio Julio ha difeso Grondona, che poi, in privato, ha rimproverato “El Flaco” per la sua decisione: “nessuno conosce Borges – gli disse –, tu invece sei Menotti“.

La nostra intervista esclusiva

Noi di Diretta lo abbiamo intervistato in esclusiva un anno e mezzo fa in occasione dei Mondiali del Qatar, prima della vittoria finale dell’Argentina.

Una chiacchierata durante la quale ha condiviso i suoi ricordi del Mondiale vinto, ma ha anche espresso le sue opinioni e giudizi sul calcio di oggi.

 
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