Il Cus Rugby di Ferrara festeggia i 90 anni de La Nuova Ferrara – .

Il Cus Rugby di Ferrara festeggia i 90 anni de La Nuova Ferrara – .
Il Cus Rugby di Ferrara festeggia i 90 anni de La Nuova Ferrara – .

Ferrara Questo mese di maggio 2024 è speciale per il rugby ferrarese. In esso, infatti, sono condensate così tante occasioni da poterlo definire unico. Il Rugby a Ferrara compie 90 anni; nel maggio 1934 un’équipe del Guf Ferrara, guidata da Giuseppe Zavarini, prima studente e poi stimato medico nonché pioniere della palla ovale, partecipa ai Giochi Littoriali di Milano. A dire il vero, un pallone oblungo era già stato visto in città, il giorno dell’Epifania del 1928, nel campo sportivo di Piazza d’Armi, quello dove Giocava la Spal. Mentre erano in corso i lavori per completare la tribuna, inaugurata da Italo Balbo mesi dopo, si affrontarono il Rugby Club Padova (Leoni di San Marco) e il Bologna Sportiva. Arbitro Paselli dell’Ambrosiana Milano. Dovevano passare sporadici episodi di propaganda e anni, ma, con Zavarini in campo come tallonatore e con il bolognese Magri in panchina, un manciata di giovani (Poltronieri, Ballo Spettoli, Preti, Bigoni, Fioravanti, Rizzo, Cervellati, Barducci, Alberti, Balboni, Lucci, Melnati, Fabbris, Canella, Costa a cui si aggiungono Savonuzzi, Marchi, Rolli, Cattolica, Romanini, Zagatti, Mantovani, Bargellini , Zambelli, Ghiralberti, Calzolari) vince 19-0 contro il Messina, 3-0 contro il Pavia e 8-3 contro il Modena. È stato il primo anno in cui il rugby è stato ammesso ai Giochi ed è a loro che dobbiamo tutto quello che è successo dopo. La piccola grande cosa inizia da qui storia del rugby ferrarese. Sempre con il “4” ricorrente, arriviamo al 1954. Morto alla fine degli anni Trenta, sbattendo contro il muro della guerra, il rugby ferrarese rinasce in un lunedì sera di primavera, quando, nella sede del Cus Ferrara in via Savonarola, ‘incontrano per un incontro il consigliere nazionale dell’Abete Valchierotti, dottor Belli, presidente dell’Associazione comitato regionale Abete, il dottor Zuolo, in rappresentanza della Rugby Rovigo, il fiduciario della Federazione Ragionieri Govoni, il dottor Zavarini in rappresentanza dei medici sportivi e, a fare gli onori di casa, il presidente del Cus Sergio Cavallari. Qui venne fondata la prima società di rugby ferrarese sotto l’ala Cussina, dove risiede ancora oggi.

Un salto di altri 30 anni e arriviamo al maggio 1984, che vede l’epilogo della svolta, nonché i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario. La squadra allenata tecnicamente da Doro Quaglio e fisicamente da Paolo Sisini, dopo la vittoria di settembre nel Trofeo Rizzi di Roverdicrè, si lancia nel campionato di C2, che avrà una bilancio entusiasmante. Nella prima fase 14 successi in altrettante partite, con 417 punti fatti e solo 66 subiti. In casa estense vennero realizzati solo 21 punti per gli ospiti, frutto di 7 finalizzazioni: il gol resterà inviolato per tutta la stagione. I Cussini vanno così alla finale promozione contro il Thiene. Si comincia in terra veneta e, grazie ad un febbrile attacco notturno che mette KO il centrocampista Franceschini, Quaglio schiera Alessandro Zanella, Tuffanelli, Bimbatti, Galeazzi, Sapigni, Trombetta, Cavaliere, Narciso Zanella, Correggioli, Mora, Colombo, Tassinari, Pellegrinelli , Salvan, Tumaini. È battaglia, ma il Cus, con gol di Alessandro Zanella, Trombetta e calci dello stesso, vince 13-9 e si assicura la promozione. A Ferrara il 6 maggio ’84 alle 6 del mattino inizia l’ultimo atto. Il gioco è duro. Un attimo di paura per una marcatura ospite per un passaggio sbagliato, poi Narciso Zanella e una doppietta di Bimbatti chiudono i conti. Finisce 21-10 e alle 17.15, dopo 16 vittorie in altrettante partite, il tanto promozione tanto attesa in C1 è cosa fatta. Anche il 1994 sarà un anno da ricordare e verrà poi definito “Annus Mirabilis”. In C1 è il Cus, guidato dalla coppia Andrea Fabbri-Silvano Roncarati. L’inizio non è dei migliori: alla settima giornata la classifica recita Monselice 14 punti e Ova 12, mentre il Cus è quarto con 8. Siamo a fine novembre e da quel momento i ferraresi non perderanno più, espugnando Sgorbati di Pieve di Cento e battendo la capolista Monselice. Altri due successi chiudono il campionato bianconero, con la classifica che dice: Monselice 31, Pieve e Ferrara 30 (14 vittorie, due pareggi, due sconfitte). A questo punto si diffonde la notizia da parte della Federazione che vorrebbe che i veneti venissero privati ​​della promozione per non aver schierato le categorie giovanili obbligatorie. Serve dunque uno spareggio, un derby: Cus-Ova, con in palio la Serie B.

La partita si giocherà l’8 maggio campo neutro di Frassinelle. L’impostazione del pubblico è quella di una divisione superiore, con i due gruppi di tifosi che condividono le tribune. Bandiere, fumogeni, trombe… non manca nulla. Roncarati e Fabbri in campo Bruni Pirani, Goberti, Farinatti, Papadia, Squerzanti, Chiarelli, Sofritti, Rubbi, Namari, Bottura (Blanzieri), Gargano, Michelotto, Tronca, Bertelli, Cavicchi. La partita è molto tattica, con molto utilizzo del piede per poter giocare nella metà campo avversaria. Il punteggio varia solo per i calci piazzati, fino al 32′, quando Ova sorprende la difesa ferrarese e segna. Il primo tempo si chiude 9-8 per il Cus. Con tattica estrema arriviamo al 58′, quando avviene l’azione decisiva. Penetrazione di Cussina, cambio di fronte da sinistra a destra, palla allargata con il terzino Bruni Pirani che vola con la bandierina che aggira il diretto avversario. Il punteggio è 14-8, con 20 minuti ancora da giocare, ma il risultato non cambierà mai più. Al fischio finale è il giubilo. I tifosi ferraresi invadono il campo, le lacrime sono innumerevoli così come gli abbracci. Allenatori, capitano e presidente hanno portato al trionfo, con un carosello di macchine e trombe in stile Mondiale che accompagnerà la squadra a Ferrara. Ma la stagione non è finita, ci sono le finali dei Campionati Nazionali Universitari a Pesaro. Fabbri organizza un paio di allenamenti e si parte. Il turno preliminare è terribile, ma giocheremo il 20 maggio. A sorpresa, il Cus Ferrara ha battuto il Catania 26-5, poi il fortissimo Padova 19-5, per chiudere con un perentorio 33-5 contro la Roma. Il primo posto ti fa salire la carica della squadra. Nei quarti, vittoria perentoria per 20-12 sul Napoli, bissata dalla vittoria per 12-5 in semifinale contro il Cus Genova di Marco Bollesan (sui cui appunti, redatti in occasione della partecipazione della Nazionale all’Hong Torneo di Kong, Fabbri aveva preparato la squadra). Il Parma arriva in finale guidato dal celebre allenatore francese Guy Pardies. Sarà una partita al cardiopalma. Con le mete di Papadia e Goberti il ​​Cus si porta avanti 14-12, ma allo scadere del tempo l’arbitro decreta una punizione per i parmigiani. Tutti seguono con il fiato sospeso traiettoria dell’ovale, che sfiora i pali e si spegne. Ferrara campione d’Italia per la prima volta nella formula Seven dopo i titoli del ’75 e ’86 con 15 giocatori. A suggellare il trionfo, la squadra viene ricevuta nel rettorato: vengono premiati Balzan, Rubbi, Goberti, Soffritti, Papadia, Farinatti, Bruni Pirani, Congregalli, Squerzanti, Golfetti, Rizzate, Vincenti e Blanzieri.

 
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