Scalco cresce, fa esperienza e prenota un’estate da top – .

Il Giro Next Gen di Matteo Scalco si conclude il giorno dopo la tappa regina, con l’arrivo a Fosse. 172 chilometri, cinque GPM con oltre 3.000 metri di dislivello dove il corridore del Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè ha pagato 23 minuti al vincitore Jarno Widar. Scalco è uscito dalla top 15 ed è tornato a casa, il motivo è una faringite acuta che non gli ha permesso di proseguire la corsa rosa under 23.

Al primo arrivo in salita a Pian della Mussa un buon 14° posto
Al primo arrivo in salita a Pian della Mussa un buon 14° posto

Crescita

Un ritiro che lascia l’amaro in bocca, ma la crescita di Scalco c’è stata. Nei due anni con le giovanili, guidate da Mirko Rossato, ha fatto passi da gigante.

«Rispetto al 2023 – ci ha detto uscendo da Borgo Virgilio – sono cambiate tante cose. Innanzitutto la scuola, le ore trascorse sono state tante, come è giusto che sia. Quest’anno però ho potuto dedicare più tempo al ciclismo e alla preparazione. Ho curato tutti i dettagli, compresa l’alimentazione, dove sento di aver fatto dei passi avanti. Ho visto subito buoni risultati fin dalla prima gara in Turchia, il Giro di Antalya. Poi il calendario è continuato con una primavera a due facce”.

Scalco è stato costretto ad abbandonare il Giro Next Gen a causa di una faringite
Scalco è stato costretto ad abbandonare il Giro Next Gen a causa di una faringite
In che senso?

Ho corso molto tra i professionisti con la presenza alla Coppi e alla Bartali e poi al Tour of the Alps. Nel frattempo ho comunque partecipato a gare per under 23 come Recioto e Belvedere. Da un lato sono contento di aver maturato tanta esperienza tra i grandi, chiaro che era difficile ottenere risultati.

Il Tour of the Alps è stata la gara più difficile fatta finora?

Il livello era davvero altissimo, considerando che c’erano i protagonisti del Giro. Sicuramente è stata una grande emozione per me, voltarsi e vedere Geraint Thomas a pochi centimetri di distanza fa un certo effetto. Soprattutto a 19 anni è bello e assolutamente non scontato.

Che tipo di viaggio è stato per te?

Ho visto come corri davvero tra i grandi. È un modo diverso, sia per come ti approcci alle salite, sia per come stai in gruppo. Ogni chilometro che passava cercavo di guardarmi intorno e di capire, di imparare.

Correre con i professionisti gli ha permesso di vedere come si corre a certi livelli
Correre con i professionisti gli ha permesso di vedere come si corre a certi livelli
Prima di andare al Giro Next Gen hai corso con la Nazionale in Polonia…

Quella è stata una delle tappe di preparazione al Giro Next Gen. In realtà sono rimasto soddisfatto di quello che ho fatto, le sensazioni erano buone. Ho avuto un po’ di sfortuna che ha influito sul mio risultato, ma ero fiducioso.

Quindi sei arrivato pronto per il Giro?

Ero consapevole di aver fatto un buon lavoro. Anche in questo caso sapevo che il livello sarebbe stato davvero competitivo. Di per sé, nelle prime fasi ero contento di quello che avevo fattola squadra contava su di me e su Pinarello.

Il giovane Scalco con una leggenda come Thomas alle spalle
Il giovane Scalco con una leggenda come Thomas alle spalle
Hai pagato un po’ in più…

Sapevo che poteva succedere, tuttavia sono un corridore bravo sui percorsi difficili. Su certe salite devo ancora migliorare, crescere. Mi è dispiaciuto tornare a casa presto dal Giro Next Gen, ma proseguire era impossibile.

Ora resetti la testa e ricominci da capo?

Vedremo come recupererò, probabilmente salterò il campionato italiano. L’obiettivo di luglio è la Valle d’Aosta, ho ancora un mese per prepararmi e spero di farlo al meglio. La squadra ripone fiducia in me e voglio ripagarla.

 
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