Valentino Carboni ha convinto due Lionel in un colpo solo. Messi lo elogia, Scaloni lo convoca per la Copa América. Non una vetrina banale per il gioiello della vostra casa Inter, che da quando lo ha portato a Milano è convinto di avere tra le mani uno dei 2005 potenzialmente più forti, se non il più forte, del pianeta. La partecipazione alla massima competizione sudamericana mette più o meno tutti i discorsi in stand-by: gli interessi sono già arrivati, e non è detto che Carboni trovi molto spazio nelle fila dell’Albiceleste. Ma la voglia di aspettare, senza fretta, filtra anche dall’entourage.
Quanto vale Carboni? A gennaio ci aveva provato la Fiorentina, sondando più o meno concretamente, con l’ipotesi di mettere sul tavolo venti milioni di euro. Curiosità: la sede dell’Inter è all’angolo con via Mike Bongiorno. Lasciare o raddoppiare è una risposta che rende l’idea. La verità è che, come quasi sempre in questi casi, una valutazione realistica è impossibile. Alla sua età paghi per il potenziale, non per quello che hai già visto. Con il risultato che 30 potrebbero essere troppi e 40 troppo pochi, se in futuro soddisferanno le aspettative.
Il rischio del pentimento è proprio dietro l’angolo, in questi casi. E se Messi avesse ragione? Fatto sta che l’eventuale cessione di Carboni avrebbe, sia chiaro, spiegazioni più che logiche. Alla corte di Inzaghi, tra la giovane età e un posizionamento tattico ancora incerto, soprattutto nel 3-5-2, rischierebbe di trovare poco spazio nell’immediato. Inoltre il tecnico vorrebbe Gudmundsson e le condizioni per averlo sono due: numeriche, che parta almeno uno tra Correa o Arnautovic, forse entrambi. Economico, che lo stesso Carboni finanzi l’assalto multimilionario a Genova. L’eventuale partenza di Dumfries, per la cronaca, cambierebbe poco, visto che l’olandese – teniamo viva l’idea Holm – sarebbe da sostituire. Insomma, ci sono delle ragioni. Di garanzie riguardanti un futuro mancato pentimento, no.
