«Me ne vado, per la mia sicurezza e quella degli studenti» – .

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Quasi nessun giornale francese ha voluto scrivere il nome del preside del liceo Maurice Ravel, la più grande scuola di Parigi, 1800 studenti, tante sezioni,…

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Quasi nessun giornale francese ha voluto scrivere il nome del preside del liceo Maurice Ravel, la più grande istituzione educativa di Parigi, 1800 studenti, tante sezioni, scientifica, sociale, tecnica, internazionale. Un modo per proteggere Filippo Le Guillou (il nome resta ancora sul sito del liceo) che ieri ha alzato le braccia: ha annunciato a studenti e docenti che se ne va, andando in pensione anticipata. Il motivo, però, non è la stanchezza, bensì la paura. Da un mese le minacce di morte fioccano: via social, email, WhatsApp. Lo ha convinto a cedere il fantasma di Samuel Paty, il professore decapitato il 16 ottobre 2020. Paty è stato ucciso da un jihadista perché aveva mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo durante un corso di educazione fisica. Sei mesi fa è stata la volta del professore di storia Dominique Bernard: accoltellato davanti al suo liceo da un ex studente radicalizzato.

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LA RICOSTRUZIONE

Le Guillou è minacciato di morte perché il 28 febbraio uno studente lo ha accusato di averla “strappata” per costringerla a togliersi il velo e scoprire la testa, come prevede la legge in Francia dal 2004: niente segni religiosi ostentati a scuola. Da quel 28 febbraio hanno cominciato a circolare diverse versioni: che il preside abbia urlato, che l’abbia schiaffeggiata (anche lei ha negato), che l’abbia afferrata violentemente per una spalla quando lei non solo si è rifiutata di scoprirsi la testa, ma ha iniziato a parlare a lui in modo insolente, usando i nomi. Lui e il personale scolastico hanno subito smentito tutto. Sono seguite le denunce: quella della ragazza per violenza, archiviata per insufficienza di prove, e quella del preside per minacce. Le indagini proseguono e ieri un 23enne è stato arrestato per minacce di morte. “Me ne vado, per la mia sicurezza e quella della scuola”, ha spiegato il preside agli insegnanti, mentre all’esterno il liceo resta presidiato dalla polizia. L’autorità parigina non esitò a sottoscrivere i pochi mesi che gli restavano per la sua pensione. Una valanga di reazioni da parte della classe politica. La ministra dell’Istruzione, Nicole Belloubet, è stata la prima a recarsi a Ravel in segno di solidarietà, denunciando “attacchi inaccettabili”. Ieri il premier Gabriel Attal ha ricevuto addirittura il preside a Palazzo Matignon, mentre, da sinistra a destra, si gridava al “fallimento totale” dello Stato nei confronti dei “fondamentalisti”.

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