nuove scadenze, regole e costi che mettono in ginocchio le famiglie – .

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Caldaie a gas, l’Ue dice ufficialmente stop, cosa può significare? Qui è tutto spiegato nel dettaglio.

La maggior parte delle case nel nostro Paese sono dotate di caldaie. La caldaia è la parte più importante dell’impianto di riscaldamento. Permette di riscaldare gli ambienti fornendo acqua calda ai termosifoni e produce acqua calda sanitaria che utilizziamo per lavarci. Può essere utilizzato anche per una sola di queste due funzioni.

Ma il 12 marzo l’Unione Europea ha approvato lo stop caldaie a gas. Si attende infatti solo l’approvazione formale del Consiglio. Vediamo insieme quali sono le conseguenze di questa decisione denominata “direttiva case verdi” e soprattutto cosa comporta.

Basta con le caldaie a gas: ecco tutte le novità

Sono quasi 20 milioni le caldaie a gas presenti in tutta Italia ma potrebbero presto scomparire definitivamente. L’Ue ha infatti deciso di chiudere con il passato e di fare spazio alla sostenibilità.

Caldaie a gas: l’Ue dice stop, ma cosa significa? – designmag.it

Questo mette fine ai sistemi che utilizzano energia fossile come il metano. Ma intanto cominciamo col dirvi che la prima importante conseguenza è che dal 2025 alcuni degli incentivi relativi l’installazione delle caldaie a gasfino a scomparire del tutto.

Ma con l’addio di caldaie a gasquali sono gli altri metodi che gli italiani possono utilizzare per riscaldare la propria casa? Caldaie a pompa di calore e sistemi ibridi sono la migliore alternativa. Il primo, ad esempio, è in grado di sostituire la fonte tradizionale con pompe di calore grazie allo sfruttamento sia dell’energia elettrica che dell’energia termica dell’aria esterna.

In attesa che l’Ue formalizzi questa direttiva attraverso il Consiglio, vi informiamo inoltre che attualmente esiste a Ecobonus 65%. ed è riservato alle famiglie che hanno un reddito basso. Attenzione però, perché la riforma potrebbe prevedere tariffe differenziate in base ai livelli inizialinonché gli obiettivi di miglioramento energetico degli edifici.

Si potrebbe quindi considerare di eliminare tutti gli incentivi per quelli più tradizionali e di lasciare comunque aperti alcuni bonus per quelli a condensazione. Bonus che poi spariranno del tutto a favore di pompe di calore e ibridi. Quindi per ora è tutto quello che c’è da sapere su questa situazione. D’ora in poi bisognerà quindi attendere ulteriori chiarimenti da parte del governo.

 
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