Incidente mortale, ipotesi “killerhole” – Sicilia24ore – Direttore Lelio Castaldo – .

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Dopo la morte di un motociclista a Palermo, forse ucciso da una buca sull’asfalto, il figlio punta il dito contro il sindaco: “È colpa sua”. L’intervento di Lagalla.

A Palermo, un incidente lungo la tangenziale in viale Regione Siciliana ha causato la morte di Samuele Fuschi, 39 anni, sposato e padre di quattro figli. Sarebbe rimasto ucciso da una buca sull’asfalto. Il suo scooter, Honda Sh 300, si è ribaltato. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale per gli accertamenti di rito.

Il figlio maggiore della vittima, Alessio, ha commentato sul posto quanto accaduto: “Volevo dire grazie al sindaco, perché è solo colpa sua se mio padre è morto. Ci sono buche enormi e lui ha perso la vita in esse. Ora piangiamo per lui, tutta la casa e la famiglia. Era orgoglioso dei suoi figli, un uomo eccezionale e chi lo ha conosciuto può confermarlo. Ora chiediamo giustizia. Mio padre era orgoglioso di me, gli davo solo gioia, mai dolore. Ho 18 anni e sono il figlio maggiore, l’unico maschio. La mia sorellina ha solo 4 mesi e da ora in poi sarò suo padre”. E il suocero di Samuele Fuschi, Salvatore Santoro, ha aggiunto: “Non si può morire così, di un buco. Samuele riceveva una piccola paghetta e faceva lavori semplici per sbarcare il lunario perché di sola borsa di studio non si vive. Siamo distrutti. Una famiglia distrutta. Mia figlia ha 34 anni e ha una bambina che sta ancora allattando. Come sopravviveranno adesso?”.

Immediato è intervenuto il sindaco citato nel caso, Roberto Lagalla, che ha spiegato: “Secondo i primi accertamenti effettuati dalla polizia municipale, appare chiaro che si sia trattato di un crollo dell’asfalto avvenuto contemporaneamente o pochi istanti prima l’incidente che ne è derivato ha causato la morte del motociclista, al quale va il mio cordoglio e la mia vicinanza e quella dell’amministrazione alla famiglia. Non sono state ricevute segnalazioni di risposta all’emergenza. Impossibile che una buca del genere, lungo l’arteria più trafficata della città, non fosse stata segnalata, come è già accaduto per altre buche in viale Regione Siciliana, che sono state poi riparate. Siamo consapevoli dei ritardi da recuperare e non ci timidiamo. Diciamo solo che l’aver rimesso i conti in sesto ci permette oggi di continuare i lavori sia di giorno che di notte. Anche l’attività di patching è molto intensa e procede giorno dopo giorno, ma non è possibile arrivare ovunque nello stesso tempo” – ha concluso il sindaco di Palermo.

Il Comune è stato appena condannato a pagare 40mila euro a titolo di risarcimento per la caduta di una donna causata dal cattivo marciapiede. Il 15 novembre 2019 lei, 70 anni, inciampò in via Terrasanta, si fratturò il polso e riportò un grave ematoma facciale urtando un albero. Per diversi mesi ha dovuto affrontare conseguenze al suo occhio destro. Ho presentato un reclamo. È stata risarcita dopo cinque anni.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

 
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