continua l’emorragia di luoghi in Italia – .

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LICENZIAMENTO PER 3.500 PERSONE – Da un lato ci sono le dichiarazioni secondo le quali Stellantis sarebbe pronto ad aumentare la propria quota di produzione in Italiadall’altro c’è la realtà di licenziamenti volontari in cambio di incentivi economici per complessivi € oltre 3.500 persone. Martedì erano stati annunciati oltre 1.500 per le attività del gruppo nella città di Torino (di cui 300 lavoratori dello stabilimento di Mirafiori), a cui vanno aggiunti 850 ridondanze a Cassino (ma qui l’accordo non è ancora stato raggiunto) e altri 100 posti di lavoro coinvolti per lo stabilimento che produce motori a Pratola Serra, in provincia di Avellino. Ieri Stellantis e i sindacati hanno raggiunto ulteriori accordi per oltre 1.000 nuovi licenziamenti a Melfi, Pomigliano d’Arco e Termoli, che riguardano sia operai che altre tipologie di lavoratori.

DUBBI SULLA PRODUZIONE – La notizia, diffusa dalla Fiom (che non ha firmato gli accordi), è stata confermata da alcuni portavoce di Stellantis: “Fanno parte delle iniziative messe in campo per affrontare gli effetti del processo transizione energetica e gli sviluppi tecnologici in atto, anche sull’occupazione”. Come accennato, i tagli avvengono esclusivamente su base volontaria e “sono rivolti principalmente ai dipendenti già prossimi alla pensione o disposti a cogliere nuove opportunità professionali”, ha spiegato il portavoce. Tuttavia, sembra improbabile che la riduzione della forza lavoro possa aumentare la produzione in Italia. “È un piano per fermare i lavori”, commentano i vertici della Fiom Michele De Palma e Samuele Lodi, invitando la presidente Giorgia Meloni a chiedere spiegazioni e garanzie sulla produzione in Italia all’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares.

EMORRAGIA DEI LAVORATORI – Al momento Stellantis impiega circa 43.000 persone nel nostro Paese, di cui 15.000 nel torinese. Dal 2021, anno in cui il gruppo FCA si è fuso con PSA creando Stellantis, la forza lavoro sono diminuiti di circa 12.000 unità, grazie anche alla cassa integrazione volontaria. Negli ultimi anni, nello stabilimento di Mirafiori il numero di auto prodotte è diminuito notevolmente, i dipendenti in pensione non sono stati sostituiti e diverse produzioni lo sono state si è trasferito all’estero. Già nel 2023 Stellantis aveva offerto ai dipendenti torinesi incentivi per lasciare volontariamente l’azienda: si trattava di un incentivo in base all’età, tre mensilità, un’indennità di mancato preavviso da aggiungere alla disoccupazione prevista dalla legge.

 
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