l’accorato appello dei dirigenti Aias alla Regione – il Gazzettino di Gela – .

I genitori di bambini affetti da deficit neuropsicomotorio e/o ritardo del linguaggio, a cui sono state assegnate cure riabilitative, sono costretti ad attendere circa tre anni prima di vedere i propri cari collocati in una struttura riabilitativa per ricevere le cure richieste dal caso.

Diventa così sempre più profondo il loro grido di dolore dovuto allo scoraggiamento e allo scoraggiamento – che il più delle volte sconfina in un senso di abbandono da parte delle istituzioni.

Tre anni: sono questi i tempi che i pazienti devono attendere prima di essere inseriti in un percorso riabilitativo presso le strutture convenzionate con l’ASP n. 2 di Caltanissetta.
Tutto questo nonostante il piano operativo predisposto dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani volto a ridurre le liste di attesa e predisposto dalla Giunta Regionale che ha approvato il documento predisposto dall’Assessorato Regionale alla Sanità, in cui viene delineata una strategia di intervento per smaltire i liste di attesa nel più breve tempo possibile.

L’ambizioso piano approvato dal Consiglio regionale nel 2023 che prevedeva addirittura “l’eliminazione” delle liste d’attesa, sia per il servizio pubblico che per quello privato convenzionato, è stato definito dallo stesso presidente della Regione “uno dei capisaldi del suo governo programma”.

Per dirla con le parole dell’assessore regionale alla Sanità, con il piano di eliminazione delle liste d’attesa, «verrà attuato un sistema che ci permetterà di non ritrovarci più in situazioni di disagio di cui a pagare sono soprattutto i cittadini».
E a farne le spese, a causa delle lunghe liste d’attesa all’ASP n. 2 del Distretto Riabilitativo di Caltanissetta Gela, sono quelle famiglie che sono costrette ad attendere fino a 36 mesi prima che il proprio figlio possa essere inserito nel percorso riabilitativo presso il Centro Riabilitativo di Borgo Manfria per ricevere le prestazioni riabilitative a cui hanno diritto. Con tutto il rispetto per l’immediatezza dell’intervento riabilitativo soprattutto per i bambini piccoli, nel totale spregio del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione che resta così solo un’affermazione di principio fine a se stessa e non un diritto che non può (e non deve) “piegarsi” alle esigenze di bilancio o, peggio ancora, alle scelte politiche in materia di allocazione dei fondi.

Facendosi portavoce del grido di dolore che viene dalle numerose famiglie che quotidianamente si informano presso gli uffici del Centro Riabilitativo chiedendo informazioni sull’ingresso dei propri familiari per ricevere cure riabilitative, la Sezione dell’AIAS Gela auspica un intervento autorevole da parte il Presidente della Regione Siciliana nonché l’Assessore Regionale alla Sanità presso l’ASP n. 2 di Caltanissetta per porre fine alla incresciosa situazione che vede i familiari dei disabili costretti, soprattutto i genitori di bambini piccoli, ad attendere fino a tre anni prima che i propri cari possano ricevere le terapie riabilitative a cui hanno diritto.

 
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