ANCONA – Dribbling sì, no. Forse. Caos comunicativo a Palazzo del Popolo: prima l’annuncio dell’intervento a metà giugno. L’altro ieri il dietrofront. Infine, il chiarimento dell’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Tombolini: «Ripristineremo l’arenile nel tratto di spiaggia a sud della Torre spostando il materiale spiaggiato longitudinalmente rispetto alla battigia e trasversalmente per livellare le superfici. , diffondendo e ridistribuendo il materiale accumulato”.
Responsabilità
Il mistero è risolto. Giusto per restare in tema: uno “spostamento” di responsabilità. Sembrerebbe un malinteso tra gli uffici. In ogni caso, il quadro ora è chiaro. “L’intervento verrà effettuato dopo la metà di giugno in condizioni di bassa marea – spiega Tombolini -, senza mai entrare in acqua e di notte dopo le 21 per non disturbare le attività balneari”. Problema risolto, ma il giorno dopo il nubifragio Portonovo si è svegliata ieri mattina con le spiagge mangiate dalle onde. Le cose andarono peggio sul lato sud, dove sabbia e ciottoli venivano trasportati dal Capannone alla Torre, lasciando poco spazio alle fabbriche. Tanto che alla Capannina il titolare Maurizio Sonnino precorre i tempi, livellando autonomamente e a proprie spese la sua area in concessione.
Il restauro
«Stiamo facendo del nostro meglio – dice -. L’obiettivo è cercare di essere pronti il prima possibile per dare una risposta ai nostri clienti”. L’intervento annunciato «non era mai stato fatto da questa parte della baia – spiega Paolo Bonetti dell’omonimo stabilimento -. Quindi diamogli il benvenuto, ma intanto dotiamoci delle spiagge che ci ha regalato l’ultimo temporale. Da oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo cominciato a disporre qualche fila di ombrelloni – prosegue Bonetti -. Vogliamo essere operativi entro la prossima settimana”. Con l’incognita, però, del prossimo fine settimana. «Le previsioni danno brutto tempo – prosegue -, ma non dovrebbero esserci ulteriori temporali». Il problema più grande sarà garantire un adeguato distanziamento tra gli ombrelloni. «Ci sarà sicuramente meno spazio rispetto agli altri anni, ma niente che possa creare disagio alla clientela» assicura Michele Giacchetti dell’omonimo locale.
La proposta
Gli operatori, quindi, si rimboccano le maniche e puntano ad offrire il proprio servizio alle migliori condizioni. «Ma occorre trovare una soluzione strutturale e di lungo periodo» specifica Bonetti che prende come esempio interventi realizzati altrove. «Come alle Cinque Terre, ad esempio – spiega – dove hanno applicato barriere morbide a protezione della costa». Tutto dipenderà se il Parco del Conero autorizzerà questo tipo di soluzione che, per ora, non è nemmeno al vaglio degli organi competenti.
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Corriere Adriatico