Resta il sindaco Grillo, respinta la mozione di sfiducia. Solo 11 hanno votato a favore – .

Il movimento Mpa lAsciare la sessione. Voto favorevole anche Elia Martinico e Rosanna Genna.

Come se fosse nell’aria, l’incontro del 4 giugno del Consiglio Comunale di Marsala con l’Ordine del Giorno la mozione di sfiducia del sindaco Massimo Grillo si è concluso con il fallimento dello stesso.

Meglio spiegarlo subito: per passare e quindi mandare a casa sindaco, giunta e giunta servivano 15 voti. 12 consiglieri comunali hanno firmato e presentato la mozione. Il risultato finale ha visto 21 votanti, 11 hanno espresso sfiducia, 7 no e 3 astenuti. La sessione si è aperta conillustrazione della mozione presentata dal primo firmatario della mozione, Rino Passalacqua. Non entreremo nel merito specifico perché nei giorni scorsi tra il botta e risposta tra i firmatari e l’Amministrazione, ne abbiamo parlato più volte, ma delineeremo quelli che ci sono sembrati i punti salienti dell’incontro. Nel frattempo, proprio all’inizio, Pino Ferrantelli (Movimento Mpa), uno dei firmatari della mozione, ha chiesto di rinviare la seduta a dopo le elezioni europee (“perché è una scadenza molto importante”).

Il rappresentante centrista ha anche detto che lui e il suo gruppo, composto anche da Michele Accardi e Antonio Vinci, avrebbero lasciato l’Aula se la discussione fosse continuata. “Si tratta di una scelta capziosa e organizzata – ci dice un assessore pro-mozione -. I tre non hanno avuto il coraggio di dire che avevano cambiato idea”. Un altro passo politico rilevante è stato l’intervento del Elia Martinica che Forza Italia lo rappresenta alla Camera come capogruppo. “Esprimo il mio voto favorevole alla mozione che non ho firmato. Concordo con quanto riportato nel testo. Il sindaco ha fallito ed è giusto che se ne vada”.

Un altro passo, seppur atteso, è stato quello Vito Milazzo e il collega Piero Cavasino. I due erano tra i sostenitori del sindaco in campagna elettorale e anche alla Camera. “Siamo usciti dalla maggioranza qualche mese fa – hanno detto – e lo abbiamo motivato più volte. Ma proprio per mancanza di tempo ci asterremo anche se condividiamo alcuni passaggi della mozione”. Altro intervento “Fuori Sacco” di Rosanna Genna il quale, pur non avendo firmato la mozione, dichiara che l’avrebbe approvata.

Con modalità, temi e tempi diversi, quasi tutti i firmatari si sono avvicendati durante le oltre 4 ore di durata della sessione. Flavio Coppola, Walter Alagna, Nicola Fici, Leo Orlando, Gabriele Di Pietra e Piergiorgio Giacalone hanno motivato la loro iniziativa. Il denominatore comune è stato quello di un vero e proprio fallimento del sindaco accusato di aver cambiato più volte inutilmente e con iniziativa personale la squadra consiliare, di non aver saputo affrontare i temi dell’ordinaria amministrazione, delle pulizie e dei lavori pubblici. Inoltre, il sindaco è stato criticato per la mancata consultazione della maggioranza che lo aveva eletto. A favore di Grillo è intervenuto solo Pino Carnese che ha ricordato come lui, arrivato in Consiglio criticando il sindaco, ha potuto constatare come la città sta ripartendo. Dopo l’apertura di Passalacqua sui contenuti della mozione, il sindaco Massimo Grillo ha risposto con un intervento durato 50 minuti. Il sindaco, pur riconoscendo alcuni errori e ritardi, si è detto contrario alla mozione di sfiducia perché proprio mentre la città riparte e diversi cantieri si sono aperti e altri apriranno a breve: “partire adesso significherebbe lasciare la città al nominato commissario tra i burocrati della Regione”. Grillo ha poi elencato una serie di iniziative attuate che stanno per decollare. Alla fine il voto, al quale non hanno partecipato Pino Ferrantelli, Antonio Vinci e Michele Accardi, firmatari della mozione ma sostenitori del rinvio della discussione a dopo le elezioni europee. Alle due astenute annunciate (Cavasino e Milazzo) si è aggiunto il voto di Gaspare Di Girolamo.

 
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