Ambiente Venduto, chiusura per difese

Quinta udienza del processo d’appello ‘Ambiente Svenduto’ sul presunto disastro ambientale provocato dall’ex Ilva, nell’aula bunker della vecchia sede della Corte d’Appello, nel quartiere Paolo VI. Quest’ultima è stata caratterizzata anche da una serie di discussioni in merito questioni procedurali ed eccezioni di nullità. Dalla prossima, prevista per venerdì prossimo, toccherà invece alla Procura generale che sarà rappresentata dai pm della Procura e cioè Giovanna Cannarile (ora in servizio a Lecce), Raffaele Graziano, Remo Epifani e Mariano Buccoliero. .

Nell’udienza odierna sono intervenuti diversi avvocati difensori: gli avvocati Loreto e Cardone hanno presentato eccezioni in merito alla costituzione di parte civile contro le società Ilva Spa, Riva FIRE e Riva Forni Elettrici, l’avvocato Convertino (che difende uno dei cinque cosiddetti fiduciari Riva ) ha presentato rinnovazione di integrazione all’udienza preliminare in merito alla relazione epidemiologica, mentre il difensore dell’avvocato Perli ha chiesto l’acquisizione di sentenza al Consiglio di Stato; mentre è intervenuto nuovamente il legale dell’ex direttore scientifico dell’Arpa Puglia Massimo Bionda accusato di favoreggiamento per reati contro la pubblica amministrazione.

Ricordiamo che in precedenti udienze diversi difensori hanno reiterato la richiesta di annullamento della sentenza di primo grado per incompetenza del Tribunale di Lecce – Taranto ex art. 11 (codice procedura penale) a favore del tribunale di Potenza per legittimo sospetto, altri hanno sollevato diverse eccezioni di nullità sull’udienza preliminare e su una serie di attività svolte dalla Procura di Taranto e dai suoi consulenti che non avrebbero coinvolto i indagati negando loro la possibilità di nominare consulenti per partecipare alle indagini, nonché una serie di rinnovi ad integrazione dell’istruttoria. Senza dimenticare l’ordinanza con cui il giudice Del Coco ha stabilito la sospensione dell’esecutività del pagamento, per gli imputati che ne hanno fatto richiesta, delle provvisionali (sostanzialmente acconti in attesa dell’arrivo di un’eventuale sentenza di condanna definitiva) concesse in primo grado ai quasi millecinquecento parti civili formatesi nello storico processo, pari a cinquemila euro.

Giugno è il mese decisivo per quanto riguarda tutte le discussioni e la deposizione di ulteriore materiale, visto che sono previste quattro udienze: lo scorso 7 giugno, quella di oggi e le prossime previste da calendario il 21 e il 28. In attesa della sentenza definitiva della Corte, attesa per il 12 luglio.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2024/05/17/ambiente-svenduto-stop-ai-risarcimenti/)

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