Criminalità organizzata, la mappa della presenza delle mafie in provincia di Como – .

Criminalità organizzata, la mappa della presenza delle mafie in provincia di Como – .
Criminalità organizzata, la mappa della presenza delle mafie in provincia di Como – .

Infiltrazioni soprattutto nel settore turistico nel nord della provincia. Presenza mafiosa radicata nel capoluogo e nel Triangolo Lariano, un’area ricca di piccoli comuni e avida degli interessi della criminalità organizzata. E infine il “complesso sud”, a sud della città, con la massima concentrazione dei gruppi di riferimento della ‘ndrangheta.
Il nuovo rapporto “Mafia ed economia in Lombardia”, presentato oggi a Milano, mostra una dettagliata scansione territoriale della presenza della criminalità organizzata nella provincia di Como. Il documento è stato elaborato da Cross, l’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano e dalla Cgil ed è firmato da Nando Dalla Chiesa e Andrea Carnì.

Un focus particolare è dedicato al territorio comasco. Un approfondimento che parte dall’inquadramento penale. Sulla mappa sono indicati gli 8 locali di ‘ndrangheta presenti: Como, Appiano Gentile, Senna Comasco, Cermenate, Fino Mornasco, Erba, Canzo-Asso e Mariano Comense. Sono stati confiscati 156 beni. “Como, con Varese – si legge nel report – si distingue per la capacità dei clan di radicarsi e sfruttare la vicinanza al confine e la posizione più “defilata” rispetto a Milano”

La zona a sud della capitale è quella dove emerge la maggiore infiltrazione, con la presenza di ben cinque club di ‘ndrangheta. Il rapporto cita alcune delle inchieste che hanno certificato negli anni la presenza della criminalità organizzata e delinea quattro fasi del radicamento della mafia nel territorio. Ciò che emerge dallo studio è una fase di acquisizione, dalla fine degli anni ’90 al primo decennio degli anni 2000, con il mantenimento degli ordini e le intimidazioni quando necessario. Momento seguito da due anni di tensione, il 2007 e il 2008, caratterizzati da danni e incendi. Dal 2009 al 2018 c’è stato il periodo del controllo, con un aumento degli ordini e una cosiddetta normalizzazione degli atti intimidatori. Poi una nuova fase di violenza, fino al 2019, ha fatto seguito alla rottura dell’equilibrio. Nel documento si cita una frase emblematica di un presunto boss: “Sono qui da trent’anni e pensi che debbano lavorare questi mao mao? Prima devo lavorare e poi se avanza qualcosa lavoreranno se voglio”.

 
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