Casertana-Taranto alla vigilia di Pasqua, non una partita come le altre, ma un derby che è tale dal 1969. Sono passati 55 anni e ogni volta dobbiamo raccontare la…
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Casertana-Taranto alla vigilia di Pasquanon una partita come le altre, ma un derby che è tale dal 1969. Sono passati 55 anni e bisogna dire ogni volta ai tifosi di oggi perché c’è un clima campanilistico tra squadre geograficamente lontane: non un derby cittadino che è cosa da grandi città e da grandi club, non uno scontro tra due club della stessa regione, ma una partita il cui fuoco arde ancora nell’animo di chi vede il clima di tensione che si crea come al rallentatore 1969 lo si sente ancora oggi.
I giovani tifosi percepiscono il clima di ostilità “de relato”, come dicono nelle testimonianze da registrare in tribunale: non c’erano ma leggevano, ascoltavano storie travestite da mito per le conseguenze non certo entusiasmanti che quel campionato 1968-1969 determinato. Quel campionato finito con la Casertana in testa e quindi promossa a Serie BIL Tarantino secondo per due lunghezze. Ironia della sorte e del regolamento, quasi lo stesso punteggio che hanno oggi le due squadre, 53 i pugliesi, 52 i rossoblu Locale. Ma poi non c’erano tre punti per le vittorie, se ne contavano 2 per un successo e uno per il pareggio, quindi una scala ridotta.
Risultato finale contestato da Tarantinoaccusa di “combine” dei Casertana nella partita vinta contro il Trapani. Ne seguì un processo indiziario, senza alcuna prova se non una, anche favorevole alla Casertana ma ignorata, quella di un assegno milionario consegnato dal presidente della Tarantino al giocatore trapanese De Togni per accusare i campani. Questo in termini generali. La “giustizia sportiva” fece il suo corso, il Taranto passò in serie B e il Casertana aspettato un altro anno. Ma i tifosi se ne sono fatti carico e da allora le partite tra le due squadre che indossano le stesse maglie rossoblù sono state quasi sempre “sangue e sabbia”, oggi ancora nello stesso girone e nella stessa serie.
Là Casertana occupa il sesto posto in classifica con 52 punti, l’ Tarantino la quinta con 53, piani alti, buona posizione per entrambi per il cammino verso i playoff, per contendersi il quarto biglietto per la Serie B. Casertana con la vittoria in trasferta all’andata (era il 28 novembre 2023), sì diretta verso un buon Natale. Domani è la vigilia Pasqua e anche la colomba dovrebbe essere buona quanto il panettone. In ogni caso è una partita da giocare rilassati: l’aggettivo non sta per “dissoluto”, ma sereno, tipicamente pasquale. Troppe partite brutte, in campo e sugli spalti, hanno rovinato la reputazione di tifosi e di città che non possono essere identificate come quelle in azione, “un paio di casi emblematici”, con la Paganese e con Foggia. Gli applausi, gli scherni, le prese in giro vanno bene, anzi bene. Ma con le mani per noi, con razzi e bombe tipo tritolo da lasciare in deposito per Capodanno.
All’andata il viaggio era vietato ai tifosi casertani, al ritorno ai tifosi pugliesi. Con il Tarantino che sia una bella partita, con la stretta di mano tra i due capitani da ripetere anche al fischio finale, occasione per meditare su un possibile gemellaggio all’insegna del “ciò che è stato, è stato”.
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La mattina