Udinese-Napoli, Osimhen vuole tornare a sorridere in quello stadio che profuma di tricolore – .

Udinese-Napoli, Osimhen vuole tornare a sorridere in quello stadio che profuma di tricolore – .
Udinese-Napoli, Osimhen vuole tornare a sorridere in quello stadio che profuma di tricolore – .

L’eroe dell’ultima notte a Udine era un cavaliere mascherato. Perché il gol del terzo scudetto porta la firma di Vincitore Osimhen: un tiro da attaccante vero, da bomber che sente l’odore del gol senza nemmeno bisogno di usare la vista. E stasera il nigeriano tornerà sul luogo del delitto perfetto. Probabilmente per l’ultima volta. Sì, perché da qui alla fine della stagione sarà un lento (fino a un certo punto) addio. Dal Napoli, dal Napoli, dalla maglia azzurra e dalla Serie A. Negli occhi di ogni tifoso napoletano c’è ancora l’immagine di Osimhen che si strappa la maschera e corre felice come un bambino sul prato di Udine. Sapeva che non era solo un gol, ma era il gol: il punto esclamativo sullo scudetto.

Il ritorno

Stasera l’atmosfera sarà diversa, più modesta. A partire dal fatto che i cancelli di Maradona resteranno chiusi: nessuno popolerà le tribune dello stadio del Napoli aspettando con ansia cosa accadrà dall’altra parte d’Italia. La squadra non è in lotta per lo scudetto, anzi, deve accontentarsi delle briciole lasciate dai diretti avversari e spera in un posto in Europa. E anche Osimhen non è più lo stesso. Un anno fa diventava capocannoniere della Serie A, adesso non più. Ha segnato appena 14 gol in campionato, una cifra irrisoria rispetto ai 26 gol della scorsa stagione, quando era lui il vero trascinatore della squadra di Spalletti. Un anno fa era il bomber con la mascherina, oggi è quello con la valigia. Perché quella clausola da 120 milioni inserita nel suo ricco rinnovo contrattuale ha fatto partire i crediti sul suo matrimonio con il Napoli. Partirà: l’epilogo è certo, la destinazione incerta (PSG e Chelsea spingono). Lo ha confermato qualche mese fa anche il presidente De Laurentiis, rassegnato a un destino che appare tanto amaro quanto inevitabile.

L’umore

Ma fino all’ultimo minuto di questa stagione Osimhen vuole versare un’altra goccia di sudore per il Napoli. A dispetto di chi lo vedeva distante, distaccato, addirittura disinteressato alla sorte dei suoi compagni, Victor ha una voglia matta di dimostrare che questa avventura non lo ha realmente toccato. Sa bene quanto la qualificazione all’Europa possa dipendere dai suoi obiettivi e per questo lavorerà molto in campo per aiutare i compagni a raggiungere il loro obiettivo. Osimhen è un ragazzone con i piedi (e la testa) d’oro. Vive per il calcio e sente Napoli come una seconda casa. Anche mentre era impegnato con la sua Nigeria in Coppa d’Africa, non si è perso un minuto delle partite degli Azzurri. Sempre a contatto con i compagni, ha dato energia anche a distanza. Fosse dipeso da lui avrebbe preso due aerei a settimana per giocare in campionato con il Napoli e in coppa con la Nigeria. Gli restano quattro partite per lasciare il segno. Il secondo, dopo quello indelebile della notte del 4 maggio 2023 allo stadio di Udine. Ci penserà anche questa sera, rimettendo piede su quel prato.

 
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