Museo Tecnico Navale, fascino senza età Una gloriosa tradizione alla Spezia – .

Quello della Spezia è il più importante tra i musei navali italiani e, nonostante sia qui da poco più di un secolo, ha origini molto più antiche. Situato accanto al portale principale di accesso all’Arsenale Militare, si trova in questa sede dal 1958. Precedentemente era collocato nelle officine meccaniche interne allo stabilimento militare (fu inaugurato infatti nel 1923, insieme al Museo Storico Navale di Venezia ). La storia del museo inizia intorno all’anno 1570, a Villefranche-sur-Mer dove i Duchi di Savoia avevano stabilito la prima base della loro nascente Marina Militare. Successivamente, in seguito alle conquiste napoleoniche e al trasferimento del governo sardo-piemontese a Cagliari, venne avviata una nuova collezione nella città sarda. Alla caduta di Napoleone e con il ritorno del governo sardo-piemontese nel continente, le collezioni sarde e quelle rimaste del museo di Villefranche furono trasferite a Genova, che dal 1815 divenne sede della nuova base militare della marina sarda . Dopo l’unità nazionale e la fusione delle varie marinerie italiane e di quella dello stato sardo, ulteriori arricchimenti della collezione confluirono a Genova, dove il museo rimase per 55 anni, fino al 1870 che vide il trasferimento, per decisione di Cavour, della base della Marina con tutti i suoi servizi, tra cui il Museo Navale, a La Spezia, divenuto sede del Primo Reparto Militare Marittimo. Durante la seconda guerra mondiale numerose furono le perdite di materiali preziosi a causa dei bombardamenti. Il museo fu restaurato nel 1958 e collocato nei locali che attualmente lo ospitano, accanto alla porta principale dell’arsenale. Una sala dedicata all’evoluzione navale ospita una pregevole raccolta di modelli in scala di navi militari degli stati italiani rievocativi i tempi della navigazione a vela, oltre a modelli di quasi tutte le principali unità italiane varate tra il 1860 e il 1910 nell’Arsenale della Spezia, e quelli delle navi italiane della Seconda Guerra Mondiale. Tra i cimeli più antichi si trova una collezione di polene appartenenti a vasi dei secoli XV, XVI e XVII. Tra queste merita menzione la misteriosa scultura lignea femminile, detta Atalanta, recuperata nel 1866 dalle acque dell’Oceano Atlantico e che si ritiene ammaliasse chi la guarda troppo a lungo con il suo fascino inquietante.

 
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