«Ne vale la pena, è insostituibile e fa bene» – .

CREMONA – «Il nostro obiettivo è essenzialmente quello di fornire una nuova e diversa consapevolezza ai consumatori: quanto il latte vale, è insostituibile e fa bene». Cesare Soldipresidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonasi, illustra così la ‘mission’ del Milk Day, istituito a livello mondiale dalla Fao per il 1° giugno e in corso oggi a Cremona presso la sala Stradivari di CremonaFiere.

Un’iniziativa organizzata dalla stessa Libera Agricoltori insieme all’Università Cattolica, alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e al quotidiano La Provincia. Moderato dal direttore de La Provincia, Paolo Gualandrisl’incontro vedrà parlare i presidenti Cesare Soldi (Gratuito) e Antonio Boselli (Confagricoltura Lombardia), il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (in video), il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (con messaggio scritto), il governatore lombardo Attilio Fontana (in video) e il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Paolo Gentiluomini.

Nella line-up c’è anche il vicedirettore generale della FAO, Maurizio Martina (via streaming), i docenti della Cattolica Lorenzo Morelli E Guendalina Graffignai presidenti Massimiamo Giansanti (Confagricoltura) e Carlo Bonomi (Fiera Milano), vicepresidente di Afidop Giovanni Guarneri e l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi.

«Giornate come quella di oggi – precisa Soldi – intendono quindi informare e sensibilizzare i cittadini consumatori su due fronti particolarmente importanti: il reale valore nutrizionale e ambientale del latte, e il concetto di qualità su cui lavorano ogni giorno le nostre aziende. Lo facciamo sulla base di evidenze scientifiche, portando dati reali e oggettivi. Ne parliamo a Cremona perché – con le sue 646 aziende agricole – il nostro territorio produce il 25% del latte lombardo e il 12% di quello italiano. Poco meno del 50% è destinato ai prodotti Dop, che si confermano un importante strumento di valorizzazione della materia prima (di cui oltre il 60% viene conferito alle cooperative e da queste trasformato)”.

«Cremona è il fulcro della Lombardia, e il fiore all’occhiello della Lombardia è l’allevamento di vacche da latte» così è iniziato l’intervento Antonio Boselli, nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia. «Dobbiamo fare un’intensificazione sostenibile. Dobbiamo diventare competitivi, sia per quanto riguarda le imprese, sia per quanto riguarda la filiera in generale. Vuol dire essere competitivi come sistema Italia, gareggiando per benessere e produttività. E l’unico modo per farlo è lavorare insieme, credendoci tutti”.

«Il titolo di questo convegno ci fa riflettere sullo sfruttamento del lavoro contadino – comunica il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che non ha potuto essere presente al convegno -. Dopo millenni di storia agricola, ora proliferano le fake news derivanti dall’ambientalismo, secondo le quali l’allevamento del bestiame è inquinante e dannoso per l’ambiente, quando inquina in realtà nei laboratori che producono alimenti sintetici. I latticini non sono così inquinanti come alcuni vorrebbero far credere. Il cibo deve essere prodotto laddove vi sia sostenibilità e rispetto per gli animali e l’ambiente. Il Governo continuerà a essere vicino agli agricoltori, che sono i primi amici dell’ambiente”

Si aggiunge l’appello di Lollobrigida GianMarco Centinaio, vicepresidente del Senato e anch’egli assente al convegno, che sottolinea l’importanza del latte e della qualità delle produzioni agro-zootecniche italiane. «L’Italia può contare su formaggi esportati e apprezzati in tutto il mondo, e lo fa senza inquinare l’ambiente come si sente dire in giro».

«È un piacere ribadire un concetto sacrosanto come “il latte fa bene” – commenta il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -. In Regione Lombardia troverete sempre un partner fondamentale nella difesa del settore lattiero-caseario. Viva la Lombardia che produce qualità e viva la provincia di Cremona”.

«È interessante vedere come per milioni, se non miliardi, di persone, il latte e tutti i suoi derivati ​​siano un elemento fondamentale dell’alimentazione” Commenti Maurizio Martina, Vice Direttore Generale della FAO, tramite collegamento video. «C’è un lavoro enorme a ogni latitudine, sia nei Paesi più forti che in quelli più deboli, per mantenere il settore lattiero-caseario in linea con i principi di sostenibilità e qualità. Latte e latticini sono importanti alleati contro la fame, poiché ricchi di micro e macro nutrienti. La filiera lattiero-casearia offre mezzi di sussistenza molto importanti. Le nostre stime dicono che oltre 500 milioni di persone traggono sussistenza da questa filiera”.

«L’Europa non è un campione politico, non è un campione militare, ma è un campione economico” afferma Carlo Bonomi, presidente della Fiera di Milano. «Siamo di fronte a un momento di grandi trasformazioni economiche che hanno implicazioni sociali? Se è così vuol dire che siamo di fronte ad una rivoluzione. Questa rivoluzione è la somma delle precedenti concentrate nel tempo. Le rivoluzioni sono irreversibili, indistinte e imprevedibili. Dobbiamo concentrarci su quale sia il campo di gioco della rivoluzione. Credo che siamo sul Mediterraneo e tutto quello che sta accadendo è ben definito: la Russia ha bisogno di uno sbocco nel Mediterraneo, la guerra in Ucraina è tutta lì”.

Interviene il consigliere regionale Alessandro Beduschi: «Il contesto delle ultime due elezioni europee è molto cambiato. Nel 2019, la grettezza dell’ambientalismo ha trionfato. La chiara divisione tra politica e scienza è sfumata: il Parlamento europeo ha iniziato a legiferare sulla base del proprio interesse politico piuttosto che scientifico. La Regione Lombardia deve assolutamente spingere la nuova commissione a tornare a considerare scienza e progresso. Questo sarà il nostro impegno”.

Il vicepresidente dell’Afidop Giovanni Guarneri parla della denominazione d’origine: «Ci permette di essere in linea con le aspettative dei consumatori. Ci consente inoltre di essere coerenti con gli accordi bilaterali internazionali che difendono le denominazioni di origine e abbattono le barriere”.

Chiude il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Stiamo vivendo una straordinaria stagione di transizione verso un mondo di cui nessuno di noi sa nulla. Se prevarrà la Russia, andrà in una direzione, mentre se prevarrà l’influenza della Cina, andrà in un’altra direzione. Parlando di agroindustria – precisa Giansanti -, al momento si tratta del primo settore manifatturiero in Italia. Dal 2015 abbiamo quasi raddoppiato le nostre esportazioni. Su 27 Stati membri dell’Unione Europea in Italia siamo 14esimi per dimensione aziendale. Non abbiamo una base produttiva in grado di accompagnare l’industria sui mercati internazionali. Le imprese sono classificate come micro o piccole. Alla luce di tutto questo siamo di fronte a un bivio: restare piccoli e restare nei confini di un mercato protetto, oppure puntiamo a consolidare in Europa un modello produttivo destinato a crescere».

 
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