La Questura di Perugia ha emesso tre provvedimenti DASPO nei confronti di altrettanti tifosi del Perugia che lo scorso 23 marzo, durante la partita di calcio Perugia – Pineto, valida per il campionato nazionale di calcio di serie C, si erano resi responsabili di aver lanciato sedili e fumogeni, nella curva Nord della Stadio “Renato Curi”.
Proprio in relazione al suddetto evento, ieri, al termine del processo diretto, il Giudice ha convalidato i tre arresti differiti e ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di denuncia alla Polizia Giudiziaria per i tre indagati.
La gravità della condotta, il pericolo per l’ordine pubblico e l’incolumità generato hanno indotto il Questore ad emettere provvedimenti DASPO nei confronti dei tifosi coinvolti.
Le tre misure vietano loro l’accesso alle manifestazioni sportive di calcio, Coppa Italia, coppe internazionali e campionati per un periodo che va da cinque a otto anni tenendo conto della gravità della condotta individuale e dei pregiudizi pregressi.
Nei confronti di tre destinatari dei provvedimenti – appartenenti alla tifoseria perugina – è stato, inoltre, applicato l’obbligo di comparizione davanti alla Polizia Giudiziaria anche in occasione di partite di calcio disputate “in casa” e fuori, dopo l’inizio della gara. partita e prima della fine, per tutta la durata del provvedimento.
Ai destinatari dei provvedimenti sarà inoltre vietato – a partire da due ore prima e fino a due ore dopo la conclusione dell’evento sportivo – l’accesso e la sosta nell’area entro i quattrocento metri dai posti antistanti lo stadio, le stazioni ferroviarie interessati dall’arrivo o dalla partenza dei tifosi, i parcheggi pubblici a servizio degli impianti sportivi, i luoghi di allenamento e i ritiri delle squadre di calcio, nonché, in un’area entro duecento metri di distanza dagli altri luoghi interessati dalla sosta , il transito o il trasporto di coloro che partecipano o assistono alle stesse manifestazioni.
Qualsiasi violazione del divieto è punita con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da diecimila a quarantamila euro.
