confronto su acqua pubblica e ‘Pride’, Fellegara “La colpa politica di Rivieracqua è di Claudio Scajola” – Sanremonews.it – .

Doveva essere un confronto a due vie ed erano due, ma con protagonisti diversi. Originariamente Fulvio Fellegara aveva chiesto un incontro con Gianni Rolando sulle diverse posizioni, discusse in fase di comunicazione on ‘Orgoglio Sanremese’.

Ma al posto di Fulvio Fellegara e Gianni Rolando il confronto ha visto il primo con Alessandro Mager. Come evidenziato nelle ultime ore, infatti, il candidato del centrodestra ha annunciato di non voler partecipare, dopo che il candidato del centro civico aveva scelto di essere presente.

“Ho invitato gli altri colleghi candidati a incontrarci più tardi – Egli ha detto Fellegaradichiarando comunque la mia disponibilità a essere qui oggi e non ho avuto obiezioni, accogliendolo volentieri pur non avendo l’atteso moderatore (il giornalista Claudio Donzella, ndr)”.

“Partecipo volentieri a tutti gli incontri – inizialmente ha risposto Alessandro Mager – e, nel rispetto del parere di tutti, quando Fulvio ha lanciato questa ‘sfida’, mi è sembrato corretto esprimere la sua voglia di esserci. Non ho trovato la scelta di Rolando di non presentarsi elegante ma la rispetto, anche se non la condivido”.

Al tema del ‘Sanremo Pride’ si è affiancato quello delacqua pubblica e di questo hanno discusso i due candidati sindaci nel minidibattito.

Partiamo daacqua pubblica e gli ha dato il ‘la’ Mager: “Io sono per la proprietà pubblica ma, purtroppo, dobbiamo renderci conto che stiamo vivendo una situazione che, a mio parere e non solo, non è rinviabile all’infinito. Rivieracqua ha accumulato decine di milioni di debiti e non è questa la sede per discutere di chi sia la colpa. Bisogna trovare una soluzione e, già nel 2019, la conferenza dei sindaci dell’ATO idrico aveva evidenziato una situazione debitoria che non sarebbe stata sanabile. Ciò è cresciuto ulteriormente e la conferenza stessa ha deciso di passare ad un sistema misto pubblico-privato. Ora, con l’aumento di capitale grazie al contributo del socio privato, nel 2025 sarà possibile saldare i debiti e risanare l’azienda”.

Secondo Mager non c’è via d’uscita dall’ingresso privato: “Un privato ha chiesto al tribunale di Genova l’amministrazione giudiziaria, che è il precursore del fallimento. Se il piano d’accordo non passasse, sarebbe un disastro. Nessuno, me compreso, è contento che il settore privato entri nella gestione dell’acqua pubblica ma, conoscendo la situazione, temo che non ci siano altre possibilità”.

Secondo Fulvio Fellegara: “Sono d’accordo con ben poco di ciò che ha detto Mager. In particolare in sede, visto che chi ha creato questa situazione non può essere esonerato dalle responsabilità politiche. E tutto questo ha un nome e un cognome: Claudio Scajola. Rivieracqua nasce nel 2013 ed è gestita da un uomo di Scajola, Gabriele Saldo, con pochi incassi e accumulando i primi debiti. Poi sono arrivati ​​i Comuni che hanno ‘resistito’ prima di entrare nella società. Quindi, dopo aver certificato le responsabilità politiche, si potrà arrivare all’accordo ma con ritardi che hanno portato all’accumulo di debiti. C’è una grave colpa politica in coloro che hanno causato questa situazione. Oggi arrivano gli aumenti decisi da Arera e sono stati resi retroattivi, con fatture stratosferiche che rischiano di mettere in ginocchio tanti imprenditori. Siamo di fronte ad incrementi del 9,5% annuo, con Rivieracqua che, nel prossimo triennio, incasserà 30 milioni in più. Se qualcuno pensa che l’assegnazione al settore privato sia rapida, dimentica che viviamo nel Paese degli appelli e il settore privato forse potrà entrare tra due anni. Tutto questo dopo aver guarito la società. Abbiamo chiesto che questa “patata bollente” venga lasciata alla prossima amministrazione. E, invece, è stato l’ultimo degli aspetti che critichiamo fortemente dell’era Biancheri”. Fellegara punta il dito contro il prossimo ingresso del settore privato: “Chi arriverà toglierà i propri guadagni alla nostra provincia, senza dimenticare cosa potrebbe succedere in termini occupazionali. A rischio 500 posti di lavoro, dato che le aziende private non effettueranno certo acquisti nella zona”.

“La scelta di passare alla società mista – ribatté Magernon è una scelta del sindaco di ma della conferenza dei sindaci dell’ATO, 35. Colpire il sindaco Biancheri mi sembra ingiusto e mi sembra che il ragionamento di Fellegara sia politico. Al giorno d’oggi non vi è alcuna possibilità che ciò che ha detto Fulvio sia impraticabile”.

Sul tema è intervenuto anche il consigliere di centrodestra Andrea Artioli: «Si poteva invertire la rotta sull’ingresso del socio privato, visto che con la tariffa unica e l’ingresso di nuovi soci pubblici la società è tornata in equilibrio. C’era la possibilità di evitare quanto sta accadendo ma il sindaco Biancheri non ha avuto la volontà di attendere la nuova amministrazione. È una decisione politicamente inaccettabile”.

Tocca poi al tema ‘Sanremo Pride’, nato dallo scambio di opinioni via comunicato tra Fellegara e Rolando: “Il primo riguarda il fatto che il mio collega – Egli ha detto il candidato del centrosinistra – sarebbe degenerata e ciò non è assolutamente avvenuto. Il secondo è il concetto di uguaglianza di genere e razziale. Proprio per questo ho chiesto chiarimenti perché non vorrei un sindaco che la pensa così. E alle cinque richieste di ‘Mia Arcigay’ rispondo in modo assolutamente positivo, sia per quanto riguarda la location che per l’allestimento che richiama il movimento del 1972”.

Per Alessandro Mager: “Sono sostanzialmente d’accordo con quanto affermato da Fulvio e mi riferisco al principio di uguaglianza. Non ho mai avuto esperienza sindacale ma, per quanto mi riguarda, il problema non esiste così come non dovrebbero esistere discriminazioni. Ho sempre vissuto in uguaglianza con tutti, sia in termini di genere che di orientamento sessuale. Ho ribadito a Marco Antei la mia vicinanza al ‘Pride’. Non ho marciato perché la manifestazione sembrava un po’ politicamente spostata verso un partito che non è il mio. Ma non ho riscontrato alcuna forma di degenerazione in un evento festivo a cui hanno partecipato molti giovani e anche alcuni membri della mia coalizione. Ho anche scattato una foto, che poi è stata pubblicata su Facebook e alcuni esponenti della coalizione di centrodestra mi hanno etichettato come uomo di sinistra, generando un dibattito che considero fuori dal mondo. Se sarò sindaco, come spero, tutelerò tutti”.

Barbara Piròcandidato in una lista che sostiene Gianni Rolando: “Ero io in panchina con Gianni Rolando quando è passato il ‘Gay Pride’. Penso che sia vergognoso politicizzare un argomento del genere. Ho fatto i complimenti a Marco Antei per come si è svolto il ‘Pride’ di Sanremo ma ci sono altre sfilate simili in giro per l’Italia e nel mondo che però sono andate oltre”.

Il dibattito si è poi concluso con gli interventi, tra gli altri, dell’Assessore Silvana Ormea e dell’Assessore Anna Asseretto.

 
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