Dirigenti Porsche e gestori di circuito indagati – .

Dirigenti Porsche e gestori di circuito indagati – .
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L’inchiesta sulla morte dell’automobilista di Tuglie, il 35enne Mattia Ottaviano, morto lo scorso 21 febbraio sull’autodromo di Nardò, diffonde e colpisce diverse figure dirigenziali dello stabilimento e un dirigente della Porsche Engineering. I professionisti sono stati iscritti nel registro degli indagati per consentire la nomina di consulenti di partito per accertamenti tecnici irripetibili sul corpo della vittima. Si tratta di indagini utili a fare chiarezza sulla morte di Mattia Ottaviano, avvenuta sulla tanto contestata pista NTC, per la quale era stato siglato un accordo di programma con la Regione Puglia in vista dell’ampliamento. Accordo sospeso dopo le proteste degli ambientalisti, per il perdita di un bosco secolare di oltre 200 ettari di enorme valore naturalisticoil Bosco e la macchia dell’Arneo.

I sospettati e i delitti

I reati contestati sono quelli di omicidio stradale e omicidio colposo. Il manager tedesco è stato raggiunto dall’avviso di garanzia Dirk Filippoil direttore generale e amministratore delegato del Centro Tecnico Nardò, Antonio Gratis e Antonio Pizzigallo, nominati nella loro qualità di legali rappresentanti del Centro Tecnico Nardò. I tre rispondono anche per ilillecito amministrativo relativo alla responsabilità degli enti per omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Sono stati iscritti anche nel registro degli indagati Roberto Politi, Alessandro Giuseppe De Gioia, Pierpaolo Positano, Salvatore Moscogiuri e Andrea Baldi.

Indagini sulla Ducati guidata da Ottaviano

Verranno effettuati accertamenti anche sulla Ducati Panigale guidata da Ottaviano che, secondo quanto ricostruito da chi ha indagato sull’incidente, ha tamponato la Porsche Panamera guidata dal collaudatore Roberto Politi, già iscritto all’indomani nel registro degli indagati dell’incidente. In seguito all’impatto, Ottaviano è stato scaraventato sull’asfalto ed è morto.
La Guardia di Finanza aveva acquisito documenti, materiale informatico e filmati delle telecamere di videosorveglianza del circuito. Il materiale è stato poi analizzato da un consulente e in seguito a ciò gli inquirenti hanno deciso di indagare anche i vertici dell’azienda che hanno subito offerto collaborazione alla magistratura per fare chiarezza sulla morte di Mattia Ottaviano.

 
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